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Coronavirus, allo Spallanzani due persone guarite. I medici: “Non è malattia mortale”

Il test si è negativizzato per il turista cinese (non ancora per la moglie) e per il giovane ricercatore arrivato da Wuhan. Dovrebbe essere dimesso oggi

Pubblicato:22-02-2020 13:32
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:02
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ROMA – “L’uomo cinese arrivato allo Spallanzani assieme alla moglie, primo caso in Italia di Coronavirus, si è negativizzato ed è in buone condizioni di salute“. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, in conferenza stampa all’ospedale Spallanzani.

La donna cinese, invece, non si è ancora negativizzata ed è tuttora ricoverata in terapia intensiva, anche se “sta migliorando e contiamo nel giro di qualche giorno di trasferirla di reparto”. Di questo ha parlato la ricercatrice dello Spallanzani, Luisa Marchioni, durante una conferenza stampa all’ospedale romano.

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D’AMATO: GIOVANE RICERCATORE NEGATIVIZZATO, SARÀ DIMESSO OGGI

Buone notizie anche per il giovane ricercatore venuto qui allo Spallanzani dalla Cecchignola:”È negativo e in buone condizioni di salute, sarà dimesso oggi”, ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, in conferenza stampa all’ospedale Spallanzani.

Il giovane ricercatore è dunque “guarito” dal Coronavirus. “All’inizio- ha spiegato Emanuele Nicastri, medico dello Spallanzani- il paziente era poco sintomatico. Ha avuto la febbre unicamente durante la prima giornata di ricovero insieme a una inizialissima iperemia congentivale. Non ha avuto altri sintomi. Lo abbiamo trattato con la terapia antivirale sperimentale e progressivamente ha avuto luogo la negativizzazione dei tamponi”. Per quanto riguarda le dimissioni, attese per oggi, del giovane ricercatore italiano, Nicastri ha spiegato che “ci sono criteri indicati dall’Oms e dal Centro di controllo malattie europee che identificano i criteri di dimissione, come il miglioramento clinico e persistente e la negatività ai tamponi respiratori. Criteri che abbiamo applicato anche in maniera più allargata- ha concluso- e che sono stati rispettati e per questo può uscire”.

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“NON È UNA MALATTIA MORTALE”

“È una malattia non mortale. La ricerca fa grandi passi avanti”, ha affermato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’ospedale Spallanzani, durante una conferenza stampa. “Su questi pazienti- ha detto riferendosi ai tre casi che l’ospedale romano sta trattando- è stato possibile caratterizzare e mettere a punto un test per la valutazione degli anticorpi che abbiamo messo a disposizione delle Regioni interessate. Stiamo lavorando con queste Regioni, è un atto positivo. Questo istituto ha messo il virus sulla piattaforma per sviluppare i vaccini, che non sarà pronto domani, ma serve a contribuire all’avanzamento della scienza al vaccino. Questo Paese ha fatto delle scelte coraggiose, come la chiusura dei voli, di cui Fiumicino ha sofferto molto. Quindi oggi vogliamo lanciare un messaggio positivo. Il Paese regge”.

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