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Europee, Sinistra Italiana guarda a Verdi e Italia in Comune: “Facciamo lista unica”

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Pubblicato:22-02-2019 18:14
Ultimo aggiornamento:22-02-2019 18:14

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 BOLOGNA – La sinistra tende una mano ai Verdi per una lista unica alle prossime europee. E volta le spalle al listone di Calenda. A lanciare la proposta di fare fronte comune col partito del Sole che ride è Igor Taruffi, capogruppo di Sinistra italiana alla Regione Emilia-Romagna. “Sarebbe un’operazione di ecologia politica”, sostiene.

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Resta da vedere però se l’idea troverà terreno fertile. I Verdi, che proprio in Emilia-Romagna hanno uno dei loro due co-portavoce nazionale, il bolognese Matteo Badiali, hanno infatti già avviato un percorso per le europee insieme alla lista +Europa e a ‘Italia in Comune’, il partito fondato dal sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, deciso a presentarsi con la propria lista anche alle prossime elezioni in Emilia-Romagna in autunno. L’operazione proposta da Taruffi, dunque, potrebbe avere anche una ricaduta alle regionali.


Intanto, il numero uno di Sinistra italiana in Regione Emilia-Romagna lancia il sasso per le europee di maggio. In questi cinque anni di Ue a guida Juncker, sottolinea Taruffi, “le opposizioni più significative, anche numericamente, che si sono contrapposte alla maggioranza sono state il gruppo dei Verdi europei (52 eurodeputati) e quello della Sinistra europea (51 eurodeputati). Un centinaio di eurodeputati, ai quali vanno aggiunti altri come la ‘nostra’ Elly Schlein, che con il loro lavoro hanno rappresentato l’unica vera opposizione a Bruxelles. A differenza di chi come Salvini, pur essendo stato fino al 2018 eurodeputato, a Bruxelles non l’hanno mai visto”.

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In cinque anni, insiste Taruffi, “Verdi e Sinistra europea hanno condotto insieme numerose battaglie”. Quindi, manda a dire, il capogruppo SI, “troverei non solo normale e coerente, ma fondamentalmente giusto che, magari proprio a partire dall’Italia, si ponessero le condizioni affinchè Verdi e Sinistra convergessero in un’unica lista. Sarebbe innanzitutto un’operazione di ecologia politica. E soprattutto importante e utile per contrastare l’onda nera di nazionalisti e xenofobi senza consegnarsi nuovamente ai partiti, popolari e socialisti, del rigore e dell’austerity”, conclude Taruffi.

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