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Parte il treno verde di Legambiente; La notte bianca del cibo italiano; Riforestazione nel Rojava

Tg Ambiente | edizione del 22 febbraio

Pubblicato:22-02-2018 12:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:30
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PARTE IL 23 FEBBRAIO IL TRENO VERDE DI LEGAMBIENTE

Dodici tappe da Siracusa a Trento per raccontare storie dall’Italia che viaggia verso un futuro 100% rinnovabile. Partira’ da Siracusa venerdi’ 23 febbraio il Treno Verde 2030 di Legambiente, giunto alla sua 30esima edizione e presentato stamattina nella sala conferenza di stazione Termini a Roma dal direttore generale di Legambiente Stefano Ciafani, dalla presidente di Ferrovie dello Stato Italiane Gioia Ghezzi e dal sottosegretario al ministero dell’Ambiente Barbara Degani.

IL 4 AGOSTO SARA’ NOTTE BIANCA DEL CIBO ITALIANO

Il 4 agosto sarà la Notte bianca del cibo italiano. Ad annunciarlo il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, presentando con il collega ai Beni e alle Attività culturali e al Turismo, Dario Franceschini, il programma del 2018 Anno nazionale del Cibo.


“Si tratta di un’idea concepita insieme”, dice Franceschini, “la Notte bianca del cibo italiano sarà il 4 agosto perché quel giorno nel 1820 nasce Pellegrino Artusi e dobbiamo riconoscere in particolare a lui e alla sua opera di avere fatto un pezzo dell’identità italiana. Immaginiamo una grande Notte bianca del cibo italiano dove musei, piazze, ristoranti, attività pubbliche e private possano realizzare attività e percorsi che rendano evidente quanto ci sia di straordinariamente importante nel cibo”.

TROPPE AUTO, ARIA IN CITTÀ INQUINATA OLTRE LIMITI

Anche se negli anni tra 2006 e 2016 c’è stato un miglioramento diffuso della qualità dell’aria, con una lieve riduzione della media delle concentrazioni annuali, nelle 14 principali città ci sono ancora livelli di inquinamento oltre i limiti. Di conseguenza è stato anche infranto il numero di superamenti concessi in un anno per gli inquinanti. Questi i dati di MobilitAria 2018, rapporto realizzato dall’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche e dal Gruppo mobilità sostenibile del Kyoto Club. Emergono problemi strutturali da risolvere, ad esempio il tasso di motorizzazione, troppe auto nelle nostre città, e i tagli alle disponibilità economiche per il Trasporto pubblico locale, a causa dei quali troviamo pochi mezzi pubblici.

2017 DA RECORD, 90.000 TONNELLATE RAEE RITIRATI

90.000 tonnellate di rifiuti elettronici gestiti con un incremento del 34% rispetto al 2016 e un aumento di oltre il 400% a confronto con il 2008: il miglior risultato di sempre. Sono i numeri del ritiro e della gestione ecosostenibile di tutte le tipologie di rifiuti di apprecchiature elettriche ed elettroniche, i RAEE: pile, accumulatori, impianti fotovoltaici e simili. A fornirli Remedia, principale sistema collettivo italiano per la gestione ecosostenibile di tutte le tipologie di RAEE, primo consorzio italiano nella gestione di quelli pericolosi con circa 55.000 tonnellate gestite. I RAEE domestici, generati dalle famiglie, sono 73.200 tonnellate, quelli professionali, prodotti da aziende ed enti pubblici, sono 6.900 tonnellate. 9.900 tonnellate le pile e accumulatori portatili, industriali e per veicoli.

SIRIA. NEL ROJAVA SI LAVORA ALLA RIFORESTAZIONE

Nel Rojava, la regione autonoma autogestita dalle comunità curde riunite nel Sistema Federale Democratico della Siria del Nord, si combatte ancora. Dopo aver cacciato il sedicente Stato islamico ora le formazioni curde stanno subendo l’attacco da parte della Turchia che non intende avere un embrione di stato curdo ai propri confini. Ciononostante, però, la Comune internazionalista del Rojava, formata da volontari di tutto il mondo accorsi per sostenere la causa curda, lavora anche per sanare i danni portati all’ambiente prima dal regime siriano e poi dalla guerra. Con l’Accademia internazionalista stiamo facendo partire una cooperativa per la riforestazione della riserva naturale autogestita di Hayaka, spiegano i volontari internazionali, nella primavera 2018 pianteremo 2mila alberi e più di 50mila germogli, primo progetto concreto della campagna Make Rojava Green Again.

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