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Il super filosofo dell’Alma Mater: “Politica poco competente e non motiva le persone”

Il monito di Floridi: "Bisogna resistere al populismo, porta dove è più facile andare"

Pubblicato:22-01-2022 12:23
Ultimo aggiornamento:22-01-2022 12:31

luciano floridi
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BOLOGNA – Da una politica con “poca competenza” al “grande deficit” che deriva dal “non avere proposte concrete che motivano le persone”. E’ una critica a 360 gradi quella che il filosofo dell’informazione e docente dell’Università di Oxford e dell’Alma Mater di Bologna, Luciano Floridi, indirizza all’intera classe dirigente, non solo italiana.

Questa cosa che la politica non debba essere tecnica non l’ho mai tanto capita, e continuo a non capirla bene- dice Floridi, nel corso di un’incontro online organizzato da Pandora Rivista- capisco non volere solo dei tecnici che attuano decisioni prese non si sa da chi, ma la politica deve anche sapere bene di cosa sta parlando. Non è vero che siccome i tecnici non devono essere al potere, allora chi è al potere non deve avere competenze tecniche. Quindi vedere politici che passano da un argomento all’altro, senza avere competenze nè dell’uno nè dell’altro, credo che Platone lo avrebbe trovato un po’ bizzarro“. Al momento, ammonisce ancora il filosofo, “non abbiamo proposte concrete che possano entusiasmare le persone, da fare insieme, per salvare il Pianeta, anche partendo dal tessuto urbano. Questo è, anche dal punto di vista politico, il grande deficit che abbiamo: una progettualità che motivi. C’è troppo cinismo, troppa critica, troppa mancanza di costruzione“.

Essendo più costruttivi e propositivi, invece, “il consenso sarebbe più facile e si potrebbe raccogliere di più”. Floridi mette in guardia anche da un altro rischio. “Il populismo è la corrente che ci porta dove è più facile andare– afferma il filosofo dell’Alma Mater- bisognerebbe resistere e tornare a fare politica dal punto di vista più normativo, con un progetto umano che faccia bene all’ambiente di tutti, al mondo della produzione e alla società che ospita l’uno e l’altro. La frustrazione è che si può fare e non lo stiamo facendo”. Secondo Floridi, tra l’altro, “è più facile mobilitare una cittadinanza che vede tutti i giorni gli effetti di questo o quel cambiamento, rispetto alla politica dei massimi sistemi. A livello locale si può sperimentare moltissimo e trovare soluzioni che, ad esempio, da Bologna possono essere buone per la città ma anche per la Regione, l’Italia e il mondo”. Piccole cose, cita il filosofo, come ad esempio “l’intelligenza artificiale applicata ai parcheggi o alle biblioteche comunali”, come stanno facendo ad Amsterdam e Helsinki.


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