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Scuola, Tar Campania: “Superiori in presenza entro il 1 febbraio”

Fissata la "deadline per il rientro in presenza" dopo il ricorso al Tar di alcuni genitori contro l'ultima ordinanza sulla scuola firmata dal governatore Vincenzo De Luca

Pubblicato:22-01-2021 10:33
Ultimo aggiornamento:22-01-2021 11:39

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NAPOLI – La Quinta sezione del Tar della Campania ha accolto un ricorso presentato da un gruppo di genitori contro l’ultima ordinanza sulla scuola firmata dal governatore Vincenzo De Luca. Nel provvedimento, firmato dalla presidente Maria Abruzzese, si prescrive che la data del 1 febbraio è la “deadline per il rientro in presenza” degli studenti delle scuole secondarie superiori nel rispetto delle indicazioni contenute nel Dpcm del 16 gennaio. La Regione è quindi chiamata a conformarsi al Dpcm “previa ricognizione degli atti attuativi e proattivi necessari a rendere effettiva la didattica in presenza nei limiti quantitativi, minimi e massimi, prescritti” da effettuarsi entro il 1 febbraio. Anche la percentuale di studenti che effettueranno la didattica in presenza va allineata alle indicazioni del Dpcm, secondo cui l’attività in presenza alle superiori va garantita “almeno al 50 per cento e fino a un massimo del 75 per cento della popolazione studentesca”. Si chiede all’ente di “definire la concreta percentuale di studenti ammessi alla didattica in presenza, con emanazione di eventuali atti di indirizzo generali ovvero demandandone l’attuazione ai dirigenti scolastici“. Ancora, di “individuare le eventuali misure di supporto al servizio scolastico in presenza” con riferimento, in particolare, al servizio di trasporto pubblico e al rispetto delle norme per contenere la diffusione del virus come il distanziamento sociale e l’uso delle mascherine. I ricorrenti hanno lamentato che, in forza degli atti impugnati, per i quali permane tuttora la sospensione delle attività didattiche in presenza alle superiori, viene preclusa “la piena fruizione del servizio scolastico” andando ad “incidere sul diritto individuale all’istruzione e su diritti fondamentali dei minori che, anche attraverso la concreta frequenza scolastica in presenza, arricchiscono la loro formazione generale e sviluppano la loro personalità individuale”.

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