Finisce l’era di Luigi Di Maio a capo del Movimento Cinquestelle. Quando mancano solo cinque giorni al voto in Emilia Romagna, che potrebbe terremotare il governo e l’alleanza con il Pd, anche il Movimento fondato da Beppe Grillo si presenta al giro di boa. ‘Sono stato fedele al mandato affidato dagli elettori’, ha detto Di Maio in mattinata a Palazzo Chigi comunicando la sua decisione agli altri ministri. In vista degli Stati generali previsti a marzo, la reggenza del M5S sarà affidata a Vito Crimi. Di Maio era alla guida del Movimento dal 23 settembre 2017.
Le elezioni regionali non sono un voto sul governo. A pochi giorni dal voto in Emilia-Romagna e Calabria, Giuseppe Conte prova a sminuire il valore politico delle urne: “Non credo ne potranno derivare fibrillazioni sull’esecutivo”, assicura il premier. Intanto, però, deve fare i conti con le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico del Movimento 5 stelle. Conte si dice dispiaciuto ma rispetta la scelta. All’orizzonte, assicura, non c’è un suo partito. A incalzarlo ci pensa Matteo Salvini, che domani sarà in piazza Bibbiano.
Ieri sera il segretario della Lega, a Bologna per la campagna elettorale delle regionali, ha citofonato a una famiglia tunisina nel quartiere Pilastro accusandola di spacciare droga, il tutto in diretta su Facebook. Proteste sono arrivate dal parlamento tunisino mentre l’ambasciatore ha scritto una lettera alla presidente del Senato, Elisabetta Casellati. Il ragazzo indicato come spacciatore da Salvini si è difeso ammettendo di avere dei precedenti ma di essere pulito. “Vado a scuola”, ha detto.
Il valore medio del premio di risultato incassato dai lavoratori italiani si attesta sui 1428 euro. È quanto emerge dal Rapporto sulla contrattazione di secondo livello di Fondazione Di Vittorio e Cgil. Dall’analisi di quasi duemila documenti emerge che il trattamento economico è presente nella maggioranza degli accordi, che vengono siglati soprattuto nelle aziende medio grandi e al Centro-Nord. Per il segretario della Cgil Maurizio Landini emerge la necessità di estendere la contrattazione e la presenza del sindacato nei luoghi di lavoro.
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