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Migranti, proteste nelle isole greche: “Non vogliamo prigioni”

Scioperi e proteste in strada a Lesbo, Samos e Chios contro la gestione dei campi di accoglienza: "Basta prigioni per esseri umani nel Nord Egeo"

Pubblicato:22-01-2020 14:59
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:53

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ROMA – Scioperi con servizi pubblici sospesi e proteste in strada oggi nelle isole greche di Lesbo, Samos e Chios per denunciare la gestione da parte del governo greco degli arrivi di migranti dalla Turchia. Secondo stime rilanciate da fonti di stampa concordanti, nel campo di accoglienza più grande a Lesbo sono costretti a vivere circa 19mila richiedenti asilo a fronte di una capacità di accoglienza di circa 2.840 persone.

Su striscioni mostrati dai dimostranti di fronte al teatro comunale dell’isola si legge “Rivogliamo le nostre isole” o anche “Basta prigioni per esseri umani nel Nord Egeo”. Il governatore regionale, Kostas Moutzouris, ha detto oggi di essere stufo del fatto che le isole siano state trasformate in luoghi “di concentramento e detenzione” per migliaia di persone.


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