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Protesta partite iva, Bernaudo: “Serve un soggetto politico nuovo”

"Senza una proposta liberista rimane solo un legittimo sfogo"

Pubblicato:22-01-2020 13:31
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:53
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ROMA -“Negli ultimi mesi vediamo sui social e oggi in piazza a Roma agitarsi gruppi organizzati di partite Iva che cercano di far sentire la propria voce. Noi, che per primi abbiamo lanciato il grido d’allarme ben sei anni fa con Sos partita Iva, siamo ovviamente solidali. La protesta fine a se stessa tuttavia non basta, servono proposte precise e un’organizzazione politica”. Così Andrea Bernaudo, presidente di Sos partita Iva e fondatore del movimento politico Liberisti Italiani – che si costituirà formalmente a Roma il 15 febbraio – ha commentato la manifestazione delle partite Iva a piazza del Popolo e il moltiplicarsi di gruppi social di partite Iva.

“Noi chiediamo a tutti questi gruppi di unirsi a noi nella costruzione di un nostro movimento politico Liberisti Italiani che si costituirà formalmente a Roma il 15 febbraio. Dobbiamo stare molto attenti a non farci strumentalizzare dai sindacati e dagli attuali partiti politici, perché sono proprio questi ad aver ricacciato i lavoratori autonomi e le imprese in questa assurda condizione- ha spiegato Bernaudo- Noi siamo arrivati alla conclusione che tutto il male che è stato fatto all’economia reale e alla creatività imprenditoriale degli italiani sia stato causato dalla linea statalista, tassaiola, anti-impresa e anti-liberista di tutti i governi che si sono succeduti e degli attuali sindacati: di destra, di centro, tecnici e di sinistra. Hanno solo moltiplicato tasse, debito e spesa pubblica. In Italia le attività produttive, cioè chi rischia per produrre Pil, sono le più tassate del mondo, fino al 65%”. 

“Serve la scure liberista- ha continuato Bernaudo- per tagliare la spesa pubblica non necessaria e improduttiva, e va stabilita un’unica imposta proporzionale al 15% su tutte le attività produttive, ma senza tetti distorsivi sul fatturato che bloccano la produzione e va liberalizzato il settore della previdenza. Va riformato il contenzioso tributario eliminando la riscossione in pendenza di giudizio di primo grado. Queste e altre sono le nostre proposte in campo da 6 anni”.


“Per fare tutto questo- ha aggiunto il fondatore di Liberisti Italiani- serve un nostro movimento politico pro-pil, pro-impresa, anti-statalista e anti-assistenzialista per difendere i diritti dei contribuenti, affermare le libertà economiche e far ripartire questo Paese. Un movimento nuovo che non abbia rendite di posizione e clientele da difendere e che abbia il coraggio di tagliare sprechi e burocrazia. In sintesi in Italia serve una forza liberista, fiera e coraggiosa che sappia rivoluzionare la politica economica e fiscale italiana, come fece Margaret Thatcher in Inghilterra e Ronald Reagan in America negli Anni 80. Abbiamo un ritardo di trent’anni, non sarà facile, ma siamo convinti che stia crescendo la consapevolezza nelle imprese e nei lavoratori italiani. L’Italia non deve continuare ad essere uno stato canaglia con chi vuole rischiare per produrre in questo paese che rischia di affondare definitivamente. Per invertire la rotta serve una forza politica nuova che abbia come primo punto la difesa delle libertà economiche ed il taglio delle tasse su chi produce e della spesa pubblica non necessaria. La stiamo costruendo, ci vediamo a Roma sabato 15 febbraio per l’Assemblea fondativa di Liberisti Italiani che avrà come hashtag #menostatoXripartire (https://www.liberistitaliani.it/assemblea-fondativa-di-liberisti-italiani-il-15-febbraio-a-roma/)”.

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