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Migranti, Chukwu: “Italia-Francia colonialiste in Africa 1-1”

ROMA - "Di Maio e Salvini non possono dare lezioni alla Francia perché anche l'Italia è stata colonialista e poi

Pubblicato:22-01-2019 12:12
Ultimo aggiornamento:22-01-2019 12:12

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ROMA – “Di Maio e Salvini non possono dare lezioni alla Francia perché anche l’Italia è stata colonialista e poi hanno già mostrato che della povertà degli africani non se ne fregano nulla”: così all’agenzia ‘Dire’ Godwin Chukwu, fondatore della Federazione delle diaspore africane in Italia. Lo spunto sono le dichiarazioni dei due vicepremier sulle responsabilità che Parigi avrebbe nello “sfruttamento” e nella “sottrazione delle ricchezze” del continente.

“La povertà dell’Africa è colpa anche dell’Italia”

Secondo Chukwu, originario della Nigeria, a Roma da oltre 30 anni, “la povertà dell’Africa non è dovuta solo alla Francia ma anche all’Italia, alla Gran Bretagna e alla Cina”. Le accuse su Parigi colonialista, insomma, rifletterebbero solo parte della verità.

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“Francia e Italia sono pari”

L’Italia– ricorda Chukwu- ha occupato la Somalia, l’Etiopia, l’Eritrea e, guarda un po’, pure la Libia“. Una sottolineatura, questa, legata anche alle dichiarazioni di Matteo Salvini sulla “mancanza di interesse” di Parigi a “stabilizzare” il Paese nordafricano.

“Il ministro non può dare lezioni – accusa Chukwu – perché Francia e Italia, per il loro colonialismo, pareggiano uno a uno“. E perché il governo italiano non avrebbe a cuore la povertà degli africani? “Basta ricordarsi di quando Di Maio annunciò il reddito di cittadinanza, sottolineando che la misura non avrebbe riguardato gli stranieri” risponde Chukwu.

“Dei migranti poveri in Italia al ministro Di Maio non frega nulla”

“L’Africa è in Italia con tanti migranti ma di questi poveri al ministro non frega nulla”. La tesi è che anche la formulazione successiva del provvedimento, con la possibilità che ne beneficino tutti coloro che risiedono in Italia da almeno dieci anni, sia stata causata dal rischio di una sanzione dell’Unione Europea. “Di Maio ha dovuto correggersi” dice il fondatore della Federazione delle diaspore. “Dubito gli importi del colonialismo, del neocolonialismo o, tanto meno, del franco Cfa”.

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