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Coldiretti: In Abruzzo sos stalle, latte in fumo. Persi due milioni di euro

Ci sono ancora aziende agricole isolate, tanti gli animali morti e grandi disagi a raggiungere quelli vivi rimasti bloccati nella neve

Pubblicato:22-01-2017 10:52
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:49

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ROMA – “Si stima che solo la perdita per il latte bovino e di pecora a gennaio in Abruzzo ammonti già ad un valore di poco meno di 2 milioni di euro ma l’emergenza riguarda anche le aziende agricole isolate che devono essere raggiunte per garantire viveri e l’alimentazione degli animali e le numerose serre, fienili e stalle crollate con mucche e pecore morte, ferite o sfollate al freddo e al gelo“. E’ quanto emerge dal primo monitoraggio nelle campagne abruzzesi effettuato dalla Coldiretti, che ha avviato una rete di solidarietà rivolta alle aziende agricole duramente danneggiate dagli eventi meteorologici straordinari che provocano ora il rischio valanghe. In seguito alla solidarietà arrivata da numerose aziende di fuori regione di mettere a disposizione rotoloni di foraggio e sacchi di mangime da distribuire alle aziende agricole zootecniche in difficoltà, la Coldiretti in Abruzzo ha organizzato due punti di raccolta del materiale, uno nella provincia aquilana e l’altro in quella teramana. In particolare il primo centro è situato nella sede dell’Associazione Regionale Allevatori (ARA) a L’Aquila, in località Onna, sulla SS 17 est; il secondo a Bellante, presso la Sede del Consorzio Agrario in via Zona Industriale n. 3.

“In Abruzzo- sottolinea la Coldiretti- sono tantissime le aziende agricole e le stalle sepolte dalla neve e si contano ancora casi di isolamento, nuovi crolli, decine di mucche e pecore morte e ferite, difficoltà per garantire l’alimentazione degli animali ma anche per le consegne con tonnellate di latte che per giorni gli allevatori sono stati costretti a gettare. Per effetto del maltempo- continua la nota- è crollata fino a dimezzarsi la produzione di latte negli allevamenti anche a causa dello stress termico e, a causa dei crolli, molti allevatori non sanno ancora dove ricoverare mucche, maiali e pecore, costretti al freddo, con il rischio di ammalarsi e morire”. “Dove è possibile, molti agricoltori si sono mobilitati anche con i trattori attrezzati come spalaneve per sgombrare le strade e garantire la circolazione nelle campagne, ma è scattata la rete di solidarietà degli allevatori della Coldiretti da altre regioni che hanno reso disponibili posti in stalla per gli animali sfollati e sono già state consegnate ad alcune aziende aquilane danneggiate le prime mangiatoie”. Coldiretti comunica inoltre che, “grazie alla disponibilità della Banca di Credito Cooperativo di Roma sede dell’Aquila, si sta installando in località Piedicolle di Montereale (AQ) una stazione di monitoraggio a disposizione di chiunque ne abbia bisogno che gestisce cinque droni da utilizzare per monitorare il territorio in modo da poter individuare eventuali presenze di uomini e animali in zone ancora non raggiunte dai mezzi di soccorso”.


“Sono i primi importanti gesti di solidarietà a cui se ne aggiungeranno sicuramente altri- dice Coldiretti- ma è necessario che questo tipo di iniziative si moltiplichino a vista d’occhio per riuscire ad aiutare tutte le aziende bisognose che, oggi come mai, rischiano la chiusura per sempre. Nelle aree colpite dal terremoto di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo sono 3mila le aziende agricole e le stalle sotto la neve con le perdite maggiori dovute al crollo della produzione di latte e alla impossibilità di consegnarlo insieme agli prodotti deperibili come le mozzarelle che sono stati gettati a cui si aggiungono i maggiori costi dovuti ai disagi creati dal maltempo stimabili al +30% per le difficoltà a raggiungere il bestiame per alimentarlo, mungerlo, abbeverarlo”.

“A preoccupare- sottolinea Coldiretti- sono soprattutto i danni strutturali dai nuovi crolli di stalle, fienili ma anche serre provocati dal peso della neve e dalle nuove scosse e dalla strage di animali morti e feriti o rimasti senza ricoveri. Sono iniziate da parte della Coldiretti e dell’Associazione Italiana Allevatori, le operazioni di evacuazione delle stalle crollate o lesionate con il trasferimento degli animali sfollati in strutture più sicure per fermare la decimazione di mandrie e greggi. Una corsa contro il tempo con la mobilitazione dei trattori per liberare le strade da neve e ghiaccio e raggiungere le stalle isolate da giorni dove occorre garantire l’operatività degli impianti di mungitura e abbeveraggio ma anche la consegna dei mangimi fino ad arrivare al trasferimento degli animali su mezzi idonei ed alla loro sistemazione in nuovi ricoveri”.

“Operazioni faticose rese possibili da una estesa rete di solidarietà degli allevatori italiani anche grazie alla collaborazione dell’esercito e della protezione civile. Il maltempo ha colpito duramente un territorio reso più fragile dal terremoto in una situazione in cui si stima che a distanza di cinque mesi dalla prime scosse appena il 15% delle strutture di protezione degli animali siano state completate fino ad ora. La situazione è insostenibile per gli uomini e gli animali che sono rimasti nelle campagne terremotate dove si sono registrati pesanti ritardi ed inefficienze burocratiche. Davanti ad un disastro annunciato ci muoveremo per individuare le responsabilità e agire di conseguenza insieme ai nostri allevatori- conclude la Coldiretti -. Serve una accelerazione nella realizzazione delle opere per mettere al sicuro animali e uomini che non posso abbandonarli e per questo la Coldiretti sta lavorando sull’applicazione dell’ordinanza ‘azzeraburocrazia‘ che autorizza finalmente gli allevatori a comprare direttamente tutto ciò che serve per garantire la continuità produttiva delle proprie aziende a fronte di un rimborso pubblico previsto fino al totale delle spese sostenute. Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica continua la vendita della caciotta della solidarietà realizzata con il latte degli allevatori dei territori colpito dal sisma ma per aiutare le aree rurali è anche attivo uno specifico conto corrente denominato ‘COLDIRETTI PRO-TERREMOTATI’ (IBAN: IT 74 N 05704 03200 000000127000) dove indirizzare la raccolta di fondi.

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