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Un presepe migrante per don Maksim, vescovo di Donetsk

A Kiev nei giorni dell'ordinazione anche i volontari dell'ong Mediterranea Saving Humans

Pubblicato:21-12-2022 19:29
Ultimo aggiornamento:22-12-2022 09:47

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(Foto credits Profilo Facebook Chiesa greco-cattolica di Ucraina)

ROMA – Un presepe con la forma della nave di soccorso “Mare Jonio” a immaginare un ponte tra le persone migranti che rischiano la vita in mare e chi in Ucraina la rischia nei bombardamenti: è il dono che gli operatori dell’ong Mediterranea Saving Humans consegneranno a don Maksim Ryabukha, salesiano, nuovo vescovo di Donetsk.

DONO PER L’ORDINAZIONE

L’occasione è l’ordinazione, in programma a Kiev, nella chiesa del Cristo redentore, sulla riva orientale del fiume Dnipro.
Del dono e dei suoi simbolismi riferisce all’agenzia Dire Denny Castiglione, volontario 31enne di origini venete giunto ieri nella capitale ucraina. “Don Maksim si occupa degli ultimi, dei civili dimenticati durante la guerra, e ci ha accolto a braccia aperte; anche Mediterranea si occupa degli ultimi, quelli a rischio in mare, e per questo si è creato un ponte ideale, animato dalla speranza”.


DA LEOPOLI AL DONBASS

Quarantadue anni, originario di Leopoli, don Ryabukha è stato eletto a settembre dal Sinodo della Chiesa greco-cattolica ausiliare dell’Esarcato arcivescovile di Donetsk. L’ordinazione si terrà a Kiev e non a Donetsk, perché ormai dal 2014 questa città è sotto il controllo delle forze russe, proprio come altre zone della regione orientale del Donbass.

Dopo aver partecipato a operazioni di soccorso nel Mediterraneo, dall’offensiva russa del febbraio scorso Castiglione ha partecipato a cinque missioni di carattere umanitario in Ucraina. “Questa volta con i nostri due furgoni abbiamo consegnato circa una tonnellata e mezzo di aiuti” riferisce il volontario: “Tra i nostri contatti c’è l’associazione transfemminista Insight, che a Kiev ha un centro di smistamento di beni di prima necessità, e poi la comunità salesiana, che gestisce un campo profughi”.

KIEV 18 GRADI SOTTO ZERO

Nella capitale ucraina c’è tensione. “La situazione energetica è gravissima” sottolinea Castiglione. “La corrente manca in tutta la città e ieri la temperatura è scesa fino a 18 gradi sotto lo zero”. L’altro problema riguarda la sicurezza. Secondo il volontario, “anche oggi le sirene antiaeree hanno suonato per ore e purtroppo le persone non vedono spiragli”.

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