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Il Csm contro Nordio: “Autonomia toghe cardine della democrazia”

Il vice presidente Ermini ricorda l'autoriforma del Csm dopo lo scandalo Palamara: "Garantire l'indipendenza da altri poteri"

Pubblicato:21-12-2022 12:16
Ultimo aggiornamento:21-12-2022 12:19

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ROMA – È scontro ai massimi vertici del sistema della Giustizia. Le dichiarazioni di Carlo Nordio sul caso Palamara provocano una dura reazione del Consiglio Superiore della Magistratura. Il ministro ha puntato il dito contro “il verminaio” emerso dallo scandalo delle nomine ai vertici delle Procure a cui non si è posto rimedio – a suo dire – a causa “del principio correntizio”. Per il Guardasigilli è una sorta di ‘anomalia’ il fatto che i magistrati del Csm giudichino gli illeciti disciplinari di altri magistrati in questo sistema di ‘correnti’.

ERMINI: IL MINISTRO IGNORA IL LAVORO DI AUTORIFORMA

Aprendo i lavori a Palazzo dei Marescialli, il vice presidente del Csm, David Ermini, dice: “In apertura del plenum di oggi ritengo necessario rivolgermi al Ministro Nordio, che ha dimostrato di non conoscerlo, per ribadire ancora una volta il grande e faticoso lavoro di autoriforma e di rinnovamento svolto da questo Consiglio, in osservanza delle prerogative che la Costituzione gli assegna, per garantire il rispetto dell’indipendenza della Magistratura da ogni altro potere e da qualunque forma di condizionamento“.

“DA SEZIONE DISCIPLINARE RIGORE VERSO GLI ILLECITI”

“Il Ministro Nordio – continua Ermini – ignora altresì la faticosa e incessante attività svolta dalla Sezione disciplinare, che ho l’onore di presiedere, per reprimere, con rigore, gli illeciti accertati, in modo che quanto accaduto (il caso Palamara, ndr.), che ha destato, in primo luogo in questa Assemblea, grande sconcerto e riprovazione non debba più ripetersi. Mi limito a riportare soltanto un dato: nell’anno 2021 il numero delle condanne, in relazione ai procedimenti avviati, è stato pari al 56%


“INDIPENDENZA GARANTISCE TENUTA COSTITUZIONALE”

Il lavoro di autoriforma e di rinnovamento svolto dal Csm, sottolinea il vice presidente dell’Organo di autogoverno, “è stato essenziale, lo dico con orgoglio, per assicurare la tenuta costituzionale del sistema del governo autonomo della Magistratura che costituisce, come in più occasioni ha ricordato il Presidente Sergio Mattarella, uno dei cardini della nostra Carta costituzionale”.

“SU NOMINE PROCURE PRASSI VIRTUOSE”

Infine, in relazione all’attività delle nomine ai vertici delle Procure, David Ermini ricorda “le prassi virtuose introdotte dal Consiglio, in conformità al principio di trasparenza dell’attività amministrativa, costituite dallo svolgimento delle audizioni dei candidati e dal rispetto del cronologia nella trattazione dei posti, che hanno anticipato le riforme legislative poi sopravvenute”.

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