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Un partito con Salvini? Berlusconi si smarca: “Non siamo la destra sovranista”

"Noi siamo i liberali, i cattolici, i riformatori, gli unici eredi delle grandi tradizioni politiche sulle quali si fonda la civiltà europea e occidentale"

Pubblicato:21-12-2019 11:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:47
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ROMA – “Non esiste alcun cerchio magico e – cosa ben più importante – non esiste alcun progetto di scioglimento, di confluenza o di confederazione in qualsiasi forma con la Lega o con altri partiti nostri alleati. Vi è una leale collaborazione e un profondo rispetto, naturalmente, ma un’opzione di questo tipo non avrebbe senso e non servirebbe a nessuno, né a noi, né alla Lega, perché come ho ribadito centinaia di volte, l’ultima delle quali proprio ieri, siamo diversi per idee, per stile, per linguaggio, per elettorato di riferimento”. Lo scrive il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in una lettera al Foglio.

“Noi non siamo la destra sovranista- aggiunge-, alla quale riconosciamo grande dignità e un ruolo politico in questa fase importantissimo. Noi siamo i liberali, i cattolici, i riformatori, gli unici eredi delle grandi tradizioni politiche sulle quali si fonda la civiltà europea e occidentale. Siamo liberisti e garantisti. La nostra collocazione è saldamente ancorata al centrodestra, perché il centrodestra in Italia lo abbiamo fatto vivere e vincere noi. Ma perché sia vincente, e soprattutto per poter governare, il centrodestra deve basarsi su un equilibrio fra un centro liberale e una destra sovranista”.

Per questo, prosegue Berlusconi, “Forza Italia ha un importante futuro. Se mai, dobbiamo rinnovarci, e stiamo continuando a farlo a tutti i livelli – proprio ieri ho nominato due giovani e bravissimi sindaci alla guida di Forza Italia in due regioni importanti – ed allargarci, ci stiamo lavorando, alle realtà civiche, e soprattutto a tutti quegli italiani che oggi non vanno a votare ma che si definiscono liberali, moderati, conservatori”.


“Secondo un sondaggio- sottolinea-, sono quasi sette milioni, un numero che potrebbe cambiare i destini della politica italiana e che solo noi, né la sinistra né la destra sovranista, potremmo richiamare al voto. Questo è l’indispensabile futuro di Forza Italia, che non riguarda solo Silvio Berlusconi – comunque io ci sono e ho tutte le intenzioni di rimanere in campo per senso del dovere verso il mio partito e il mio paese – ma i destini dell’Italia per i decenni a venire”.

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