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ROMA – Almeno otto persone sono state uccise in Sudan nel secondo giorno di disordini scoppiati a margine di manifestazioni di protesta contro il carovita.
Fonti di stampa concordanti hanno riferito che le proteste si sono tenute anzitutto nelle città di Gadaref, Sennar e Dongla, rispettivamente nell’est, nel centro e nel nord del Paese. A Gadaref manifestanti hanno assaltato e dato alle fiamme la sede del Partito del Congresso nazionale (Ncp), scontrandosi con reparti della polizia anti-sommossa.
All’origine delle proteste l’aumento dei prezzi di una serie di generi di prima necessità, a cominciare dal pane, con il prezzo di un filone passato da uno a tre scellini.
Secondo testimoni citati dal quotidiano ‘Sudan Tribune’, a Gadaref agenti in borghese hanno aperto il fuoco sui dimostranti, uccidendo due studenti.
Esponenti del governo di Khartoum hanno però negato che i cortei siano stati repressi in modo deliberato.
“Manifestazioni pacifiche – ha detto il ministro dell’Informazione Bushara Juma – si sono trasformate in attività sovversive che hanno preso di mira istituzioni e proprietà pubbliche con incendi e devastazioni”.
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