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Foto da Instagram
ROMA – Shiva avrebbe subito “un’aggressione da parte di due personaggi pericolosissimi” e per questo si è difeso. “Non ha sparato per uccidere”. È questa la tesi sostenuta dai legali del rapper al Tribunale del Riesame di Milano a cui gli avvocati hanno fatto richiesta di scarcerazione o la trasformazione in una detenzione ai domiciliari. L’artista, al secolo Andrea Arrigoni, è finito in manette lo scorso 26 ottobre con l’accusa di tentato omicidio.
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Secondo i legali, Daniele Barelli e Marco Campora, al massimo si potrebbe parlare di “eccesso colposo in legittima difesa”.
Lo scorso 11 luglio, Shiva ha colpito più volte alle gambe due rivali del gruppo del rapper Rondo da Sosa, ovvero i Seven Zoo.
Si tratta di Alessandro Maria Rossi e Walter Pugliesi. Venticinque anni il primo, trenta il secondo, entrambi sono lottatori di MMA (Arti marziali miste). Due soggetti che, secondo quanto spiegato dagli avvocati, avevano una certa pericolosità. Infatti, come dimostrato grazie a un referto medico, Shiva sarebbe finito in sala operatoria per mettere una placca alla mandibola. I fatti, quindi, sarebbero partiti da un’aggressione dei due lottatori ai danni del 24enne.
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Shiva, che non era presente in aula, avrebbe così cercato di difendersi non indirizzando i colpi verso organi vitali.
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