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ROMA – Sono rimasti in silenzio i giocatori della Nazionale di calcio iraniana, non intonando l’inno prima della partita dei Mondiali di Qatar 2022 contro l’Inghilterra. I calciatori persiani guidati dal ct Carlos Queiroz si sono già rifiutati in alcune occasioni internazionali di cantare l’inno della Repubblica islamica aderendo al movimento di protesta che dal 16 settembre scuote il Paese, dopo la morte della 22enne Mahsa Amini, per chiedere cambiamento politico e riforme democratiche.
La decisione dei calciatori è stata accolta con un misto di fischi e applausi dal pubblico presente allo stadio Al Khalifa di Doha. Le telecamere hanno anche pescato una donna visibilmente commossa che applaude convintamente il gesto della nazionale dell’Iran.
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Non sono gli unici atleti a esporsi contro il governo di Teheran: a inizio novembre, il calciatore di beach soccer Saeed Piramoon durante un match a favore di telecamere aveva fatto il gesto di tagliarsi una ciocca di capelli, gesto che le donne iraniane stanno compiendo in patria e all’estero per chiedere la fine di discriminazioni e ingiustizie di cui accusano lo Stato.
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