
ROMA – Cronache di tutte le Russie di resistenza contro la guerra in Ucraina. A pubblicarle, con foto e resoconti, grazie alle testimonianze e al lavoro di volontari e attivisti, è l’associazione premio Nobel per la pace Memorial.
Da questo mese le cronache sono disponibili anche in italiano. A proporle, pubblicandole sul quotidiano online Huffington Post e rilanciandole sui social network, sono i responsabili della sezione italiana di Memorial.
DA SAN PIETROBURGO A EKATERINBURG E FINO ALLA BURIAZIA
Si apprende così che nella settimana tra il 4 e l’11 novembre le voci per chiedere la fine del conflitto armato in Ucraina sono state tante. A Ekaterinburg, nella regione degli Urali, il 6 novembre Svetlana Volkova è rimasta un’ora e mezza in piazza con un manifesto con su scritto: “La guerra non è una soluzione. Quanti morti ci vogliono per capirlo?” A San Pietroburgo un artista 74enne, Elena Osipova, è stata nuovamente fermata il 9 novembre. Sui suoi quadri, riferisce Memorial, c’era scritto ‘Siate umani, non uccidetevi l’un l’altro’. Dissenso anche a migliaia di chilometri più a est, a Ulan-Udé, nella regione di Buriazia, nella Siberia orientale. Il 4 novembre un comizio anti-governativo è stato interrotto al grido “Non lasciate che mio padre venga ucciso”. Stando a Memorial, i fermi sono stati otto.
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