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FOTO | Tra sviluppo sociale e innovazione si è aperto a Genova il congresso Sifo

Al congresso dei farmacisti ospedalieri focus sui temi chiave per la sanità dall'accesso alle cure all'innovazione nelle terapie. Con un messaggio chiave: "Senza salute non c'è crescita"

Pubblicato:21-11-2019 19:22
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:39
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GENOVA – Senza salute non c’è crescita: ecco il messaggio centrale della giornata d’avvio del 40esimo Congresso nazionale Sifo presso i Magazzini del Cotone a Genova. Un evento che ha presso le mosse da temi chiave per il futuro del Paese: tutela della salute, accesso alle cure, innovazione nelle terapie, slancio sociale, investimenti in prevenzione, continuità assistenziale, sanità concepita come occasione di sviluppo del Paese, dialogo e trasparenza nei rapporti con pazienti e cittadini. Con il lancio di questi temi gli interventi di Simona Serao Creazzola (presidente Sifo) e Barbara Rebesco (presidente del Congresso) hanno introdotto i lavori dell’evento, di fronte ad oltre 1000 partecipanti, all’interno di una sessione inaugurale che ha visto l’intervento di numerose istituzioni, ma anche la partecipazione di associazioni scientifiche e di pazienti.

In un messaggio indirizzato ai congressisti, il viceministro per la Salute Pierpaolo Sileri ha sottolineato che “abbiamo una sanità tra le più efficienti al mondo ma dobbiamo imparare a preservarla e valorizzarla. Ci sono criticità che il ministero della Salute ha comunque ben presenti. Come la persistente carenza di personale, che interessa anche le farmacie ospedaliere e la disparità di accesso alle cure sul territorio. Problemi per cui ci stiamo impegnando a trovare soluzioni nel lungo termine. Invecchiamento della popolazione, disabilità, cronicità, richiedono un nuovo modello di sanità, fortemente integrato con il sociale”.


FOTO | Tra sviluppo sociale e innovazione si è aperto a Genova il congresso Sifo

Occorre, ha affermato Sileri, avviare nel nostro Paese un “welfare di comunità in cui deve diventare centrale il ruolo del medico di famiglia e altrettanto quello del farmacista ospedaliero, che ha una funzione preminente di filtro, aiutando la persona a capire come si sente, e di sensibilizzazione sull’importanza dell’aderenza alle terapie, che assicura l’uso corretto e sicuro dei farmaci innovativi, così come il loro monitoraggio, la valutazione e la prevenzione di eventuali eventi avversi. Il farmacista ospedaliero dà oggi un contributo fondamentale al SSN, che andrebbe a mio avviso maggiormente valorizzato”.

“Desideriamo che questo sia il Congresso della concretezza e dei risultati, del coinvolgimento e della partecipazione, dei giovani professioniste e delle sinergie”, ha dichiarato Barbara Rebesco introducendo lo stile dei lavori e dell’agenda del simposio. E Simona Serao Creazzola ha rilanciato, entrando nel merito della vocazione del farmacista ospedaliero: “La nostra è una professione di servizio ai cittadini, ai pazienti e alle loro famiglie: sin dalla nascita la nostra professione è stata al servizio della tutela della salute, e nei tempi più recenti – con l’istituzione del SSN – il servizio farmaceutico è stato identificato come strumentale al diritto alla tutela della salute, sancito dall’art. 32 della Costituzione. Questa nostra vocazione rimane e rimarrà nel tempo, ma dobbiamo tuttavia pensare ad assumerci una responsabilità più grande, ed è questa forse la vera sfida per la nostra professione: la responsabilità di ricercare e proporre una visione per contribuire concretamente a continuare a garantire la salute di tutti; la responsabilità di essere driver di salute, partendo dalla visione del nostro ruolo”.

 

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