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Berlusconi: “Accordo M5s-Lega logoro, presto governo di centrodestra”

"Non è tanto il parere dell’Europa in sé stesso che ci preoccupa, è il giudizio degli investitori e dei risparmiatori"

Pubblicato:21-11-2018 18:17
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:48
Autore:

silvio berlusconi
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ROMA – “Tutto questo mi convince sempre di più del fatto che questa maggioranza non sia in grado di andare avanti a governare il Paese. D’altronde i segnali in sede parlamentare confermano che l’accordo di potere fra Lega e Cinque Stelle è ormai profondamente logorato“. Lo dice il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ai margini di un vertice con i maggiori esponenti del partito. “Speriamo e crediamo– aggiunge- sia vicino il momento nel quale si potrà tornare a dare agli italiani un governo di personalità competenti di centro-destra, espressione della maggioranza naturale degli italiani sulla base dei risultati delle elezioni del 4 marzo. Noi comunque non smetteremo di lavorare anche per dare voce all’altra Italia, a quell’Italia seria e produttiva che è sempre più preoccupata dal gioco irresponsabile in atto sulla pelle delle imprese, dei lavoratori, dei risparmiatori”.

MANOVRA. BERLUSCONI: CRESCENTE PERICOLO PER RISPARMIO ITALIANI

“Non è tanto il parere dell’Europa in sé stesso che ci preoccupa, è il giudizio degli investitori e dei risparmiatori, che si sono già pronunciati in modo severo sulla politica economica del governo giallo-verde, e che trarranno dalla bocciatura europea ulteriori motivi di diffidenza verso l’Italia”.


“Quello che vediamo- aggiunge- è un crescente pericolo per il risparmio degli italiani e per il futuro delle imprese. Non soltanto si allontana sempre più ogni prospettiva di crescita e quindi di calo della disoccupazione, ma la diffidenza degli investitori internazionali mette in fuga i capitali e ci espone a manovre speculative”. “Prendersela con l’Europa per questo è come prendersela con il medico che certifica una malattia- continua-. Il medico può essere più o meno simpatico, ma la malattia è stata inoculata nella già gracile economia italiana dalla dissennata politica di spesa del governo. Le uniche azioni davvero ricostituenti, come il calo delle tasse attraverso la flat-tax, sono scomparse dall’agenda governativa”.

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