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La storia di Napoli per immagini, il patrimonio dell’Archivio Carbone

L'esperienza della catalogazione partecipata per salvare le immagini e realizzare un sogno: restituire l'archivio alla fruizione di tutti

Pubblicato:21-11-2017 21:18
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:55

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NAPOLI – “Il primo passo verso la realizzazione di sogno”. Così Giovanni Nicois all’agenzia Dire presenta archiviofotograficocarbone.it, uno dei risultati della campagna di crowdfunding lanciata lo scorso anno. “Per salvare i negativi attaccati dalle muffe, quindi in pericolo, ci siamo rivolti alla cittadinanza e abbiamo ottenuto non solo i soldi per acquistare i nuovi contenitori certificati per preservare i negativi, non solo i soldi per acquistare scanner e computer per avviare il processo di digitalizzazione, ma anche l’opportunità di mettere online le prime immagini”.  Ad ora ne sono state digitalizzate 6mila su 500mila.

50 ANNI DI STORIA

L’arco temporale coperto dall’Archivio è di 50 anni: dal 1926 al 1973. “Riccardo Carbone – ricorda Nicois – è il primo fotoreporter d’Italia. Tutto nasce un po’ per caso. Carbone propone all’amico Edoardo Scarfoglio, fondatore e direttore de Il Mattino, di arricchire le notizie con le immagini”. Risultato: la prima esperienza di fotogiornalismo.

LA CATALOGAZIONE PARTECIPATA

Per salvare il patrimonio dell’Archivio Carbone l’idea è la “catalogazione partecipata”.  “Noi – spiega Nicois – potremmo mettere le foto online ed affidarne un gruppo ad una scolaresca che le adotti nell’ambito di un progetto coordinato da un docente. I ragazzi potrebbero digitalizzarle prima e catalogare poi le immagini, conoscendo così un pezzo di storia del proprio quartiere ed usi e costumi che altrimenti non potrebbero rivedere”. Diverse azioni per cooperare alla salvaguardia di un patrimonio collettivo e contribuire alla realizzazione del desiderio del figlio di Riccardo, Renato, restituire l’Archivio alla città . E non solo.


 

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