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Roma, all’Umberto I il primo corso di formazione sullo screening uditivo neonatale

L'ipoacusia infantile colpisce circa 1-3 bambini su mille

Pubblicato:21-11-2017 16:14
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:55

bambina neonata
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ROMA – Al via il primo corso di formazione sullo screening uditivo neonatale per medici, infermieri, tecnici audiometristi delle strutture sede di Punti nascita del Lazio, presso l’ospedale Eastman del Policlinico Umberto I di Roma. Gli obiettivi principali del corso sono: aggiornare le conoscenze tecniche in tema di ipoacusie infantili e programmi di diagnosi precoce della sordità nel bambino e la loro importanza nel recupero precoce del bambino sordo.

Nel video Rosaria Turchetta, dipartimento Organi di senso del Policlinico Umberto I di Roma


Che cos’è l’ipoacusia infantile?

L’ipoacusia infantile colpisce circa 1-3 bambini su mille e il numero aumenta se comprendiamo quelle acquisite o progressive. La perdita uditiva impedisce un corretto sviluppo delle abilità linguistiche influendo sulla comunicazione, sul comportamento, sullo sviluppo socio emotivo e sull’andamento scolastico del bambino. Grazie all’avvento dei programmi di screening neonatale e al continuo progresso nella tecnologia acustica, si sono ottenuti ottimi risultati a lungo termine nei bambini ipoacusici.


Per l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), è fondamentale, per lo sviluppo del linguaggio identificare, correggere l’ipoacusia nell’età neonatale e durante la prima infanzia, perché è proprio in quel periodo che i bambini sviluppano le loro capacità linguistiche sulla base di ciò che ascoltano.

Nel video Pasquale Marsella, responsabile Uoc Audiologia Ospedale pediatrico Bambino Gesù


Lo screening uditivo neonatale

Si tratta di un test semplice, molto sensibile, facile da eseguire, non invasivo e viene effettuato grazie ad un piccolo apparecchio portatile dotato di una sonda capace di emettere e registrare stimoli sonori. Si realizza inserendo un piccolo tappetto di gomma, in cui è presente la sonda, nel condotto uditivo esterno. La sonda genera uno stimolo sonoro che arriva alla coclea, organo che si trova nell’orecchio interno e che trasforma tutti i suoni che percepiamo in impulsi inviandoli al cervello, che, in risposta a questo stimolo, produce a sua volta dei suoni percepiti dalla sonda e registrati dall’apparecchio.

Il percorso formativo si articola in due fasi: una prima sessione teorica plenaria e una serie di sessioni pratiche a piccoli gruppi presso i centri audio-otologici di III livello, Fondazione Policlinico universitario Gemelli, Policlinico Umberto I e ospedale pediatrico Bambino Gesù.

Nel video Guido Conti, Uosa di Audiologia Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli

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