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‘Riprendiamoci i nostri figli’, alla Camera il nuovo libro di Antonio Polito

Al centro il tema dell'educazione

Pubblicato:21-11-2017 09:39
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:54

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ROMA  – E’ stato presentato ieri a Montecitorio il libro di Antonio Polito ‘Riprendiamoci i nostri figli’.

VANNA IORI: “UN INNO ALL’EDUCAZIONE”

“Un inno all’educazione”, così Vanna Iori, deputata Pd ed esponente della Commissione parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, definisce il libro.

“Riprendiamoci i nostri figli nel senso di riprenderci la responsabilità educativa– continua Iori- rispondendo del nostro comportamento genitoriale”.


La deputata Pd invita madri e padri a cogliere “il fascino dell’avventura educativa, che è un’avventura non facile in quanto esposta al fallimento. Bruno Bettelheim scrisse il libro ‘Un genitore quasi perfetto’ proprio perché il genitore ha la tendenza a cercare la perfezione e a confrontarsi con l’incapacità di accettare i propri limiti”. Le famiglie di oggi “sono sempre più piccole e più lunghe grazie al prolungamento dell’età della vita. Abbiamo il figlio unico che è anche nipote unico– sottolinea Iori- bambini adultizzanti poiché crescono in assenza di relazioni orizzontali (quelle con i coetanei) e in grande prevalenza di relazioni verticali (quelle con gli adulti). La famiglia di oggi è lontana dall’immagine di un nido familiare aperto, caldo e amoroso, anzi è sempre più chiusa all’esterno”.


In passato, ricorda la docente di Pedagogia Generale e sociale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, “la famiglia non aveva bisogno dello psicologo, perché esisteva la psicoterapia grado zero, quella del pianerottolo, dove scambiarsi consigli sul come crescere i propri figli e alleviare le ansie comuni. I genitori che hanno timore di sbagliare hanno bisogno di costruire nuovi patti generazionali per capire cosa tramandare- afferma la deputata Pd- qui c’è tutta la fatica di essere una figura guida per i propri figli. Rappresentare una autorità che non degeneri in autoritarismo, né in permissivismo. La moda del giovanilismo è deleteria dal punto di vista educativo. Il genitore deve dare regole- afferma la pedagogista- deve rendersi conto che è in una relazione asimmetrica con i figli. Senza questa eredità- afferma Iori- non si costruisce il legame familiare”.

Polito definisce “genitori elicottero” quelli che “devono controllare i propri figli, per posizionarli ai livelli socialmente più elevati. Tale dimensione di ipercura e di familismo amorale (il tu pensa per te)- sottolinea la Vanna Iori- non fa il bene dei figli. Per questo i genitori tendono a razionalizzare e ad esternalizzare la cura: ‘C’è un problema? Ti porto dallo psicologo’, come se qualche seduta potesse aggiustare una cosa ‘rotta’”.

All’essere l’uno accanto all’altro, Iori propone “l’essere l’uno per l’altro. I genitori devono stare uniti, uscire dal guscio, proprio perché l’educazione non è mai una questione privata, ma pubblica e politica. Lo dice anche un proverbio africano che per costruire un ragazzo ci vuole un intero villaggio. Ci vorrebbero delle occasioni di incontro tra i genitori per prepararli alla genitorialità ancor prima prima della nascita. Occorre costruire una comunità territoriale dove i genitori si parlino e condividano dei modelli educativi basati su una comune trasmissione di valori. Ciò che deve essere trasmesso è la memoria e il progetto, ma non il nostro progetto per loro. I genitori devono aiutare i figli a costruire il loro progetto di sé e il loro progetto di futuro, per aiutarli a cercare le risposte alla domanda di senso”.

Infine l’educazione ai sentimenti. “Noi adulti facciamo fatica a parlare di sentimenti, ad insegnare ai figli a capire cosa stanno provando senza colpevolizzarli,anche se provano emozioni negative. Loro non sono responsabili di ciò che provano ma di ciò che ne fanno. Per non lasciarli in balia delle loro emozioni, per evitare gli hikikomori (i rinchiusi in casa), insistiamo sull’importanza della consapevolezza della loro vita emotiva. Questo libro- conclude Iori- è un manuale in tal senso”.

GARANTE LAZIO: DA CONFLITTO GENITORIALE CONSEGUENZE DRAMMATICHE

“E’ la giornata dei diritti del fanciullo e sono felice di presentare questo libro che parla del conflitto genitori-figli. Io parlerei soprattutto del conflitto genitoriale che porta delle conseguenze drammatiche nei confronti dei figli”, ha detto alla Dire Jacopo Marzetti, garante dell’Infanzia della Regione Lazio, alla presentazione del libro di Antonio Polito ‘Riprendiamoci i nostri figli’, ieri a Montecitorio.

“Le maggiori questioni che mi vengono sottoposte riguardano le separazioni e i matrimoni conflittuali- fa sapere Marzetti- nelle quali ci rimettono i bambini. In questa giornata vorrei dedicare un pensiero particolare all’ascolto, perché è un diritto che i genitori devono imparare a recepire- conclude- per sentire i propri figli”.

CASTAGNOLA: IN ITALIA 120 MILA ‘AUTORECLUSI’

“Polito dice che noi genitori dovremmo fare dei nostri figli non dei discendenti ma degli eredi di un patrimonio culturale di valori alla base dell’esistenza umana stessa. Educarli al rispetto, all’amore e non farli cadere in quelle patologie come la dipendenza da internet che vede in Italia 120 mila ragazzi autoreclusi”, commenta Iside Castagnola, avvocato esperto in diritto di famiglia e tutela dei minori.

“Per anni sono stata responsabile, come avvocato, del progetto sul cyberbullismo con il Corecom del lazio. Insieme alla polizia postale- continua Castagnola- abbiamo incontrato centinaia di famiglie disperate, c’è un grande malessere diffuso. La dipendenza è il contrario della libertà di un individuo. Educare significa condurre fuori- ricorda l’avvocato- dobbiamo cercare di condurre fuori i ragazzi da questa illusione della vita virtuale. Dobbiamo renderli protagonisti di una vita vera”.

L’educazione, per l’esperta nella tutela dei minori, è forse ancor “più fondamentale dell’istruzione. Trasmettendo i valori essenziali ai ragazzi riusciamo a sconfiggere in noi genitori questa cultura del narcisismo. Non dobbiamo proporre modelli ai nostri figli, ma degli esempi e per farlo- propone Castagnola- bisogna esserci, abbracciarli e guardarli negli occhi. Il libro di Polito- aggiunge- è una grande battaglia sulla responsabilità genitoriale”.

Quelle del vicedirettore del Corriere della Sera sono “parole profetiche- continua l’avvocato- perché consiglia ai genitori: ‘Non fate i sindacalisti dei vostri figli, non ne hanno bisogno. Cerchiamo di aiutare la grande agenzia educativa che è la scuola, non bisogna snobbarla ma allearsi per dare felicità ai nostri figli'”. E sempre in tema di educazione e autorità, Castgnola conclude dicendo “basta con il corteggiamento dei figli per guadagnarsi il loro amore, dove un ‘like’ vale di più di un buon voto a scuola”.

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