ROMA – Per il referendum costituzionale del 4 dicembre si vota anche in Antartide. E’ nel glaciale continente più meridionale della Terra che si trovano, infatti, i 35 ricercatori italiani che, come tutti i connazionali all’estero, hanno diritto ad esprimere la loro preferenza sul progetto di riforma e che hanno fatto richiesta di voto.
Ieri, in particolare, si sono svolte le consegne delle schede elettorali presso la Mario Zucchelli Station-Mzs a Terranova, nella Baia di Ross, mentre nei giorni scorsi hanno votato i colleghi della base italo-francese di Concordia, sul plateau antartico, e quelli impegnati a Talos Dome nella traversa mobile che deve identificare il luogo del prossimo carotaggio glaciale.
I 35 ricercatori e logistici fanno parte del Pnra, il Programma nazionale di ricerca in Antartide finanziato dal Miur con il coordinamento scientifico del Cnr e logistico dell’Enea.
“I colleghi che si trovano in missione in Antartide per più di tre mesi sono considerati italiani residenti temporaneamente all’estero: 35 di loro hanno fatto richiesta ai Comuni di residenza di esercitare il diritto elettorale attivo come previsto dalla legge”, spiega il responsabile dell’Unità tecnica Antartide dell’Enea, Vincenzo Cincotti. “Poiché l’Antartide è una zona extraterritoriale senza sovranità nazionale, è l’ambasciata italiana in Nuova Zelanda ad assolvere ai compiti di raccolta e spedizione in Italia: noi, come Pnra, ci siamo quindi assunti il compito di recapitare personalmente le schede ai colleghi e di riportarle alla nostra sede diplomatica di Wellington”.
“Si è trattato di un momento significativo, penso sia importante che anche chi lavora a oltre 15 mila chilometri da casa possa esercitare questo diritto, è un modo per sentirci più vicini e legati al nostro Paese”, commenta Matteo Fusetti, uno dei due medici della Base Mario Zucchelli.
La vita della base, dopo il voto, è ripresa come di consueto: anche la domenica e nei giorni festivi, infatti, il lavoro dei ricercatori e dei logistici in Antartide non si ferma mai del tutto. Tra le attività di studio attualmente in corso, che impegnano tra gli altri ricercatori di Cnr, Enea e di altri Enti di ricerca e Università, quella sulla catena alimentare della fauna antartica legata alla recente istituzione dell’area marina protetta di Ross, la più grande del mondo, e quelle sulle complesse dinamiche glaciali antartiche e il loro rapporto con i cambiamenti climatici globali.
Crediti Vittorio Tulli, Cnr-Pnra
La lettera di Renzi agli italiani all’estero: “Basta un sì” LEGGI
Antartide, 10 paesi e molta Italia vanno a caccia del ghiaccio più antico della storia
L’improvvisa perdita di ghiaccio in Antartide (vista da Cryosat)
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it