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Renzi: “Contro il terrorismo con ogni mezzo. Ma restiamo umani”

Il presidente del Consiglio è a favore della tecnologia applicata alla sicurezza: riconoscimento facciale e persone 'taggate'

Pubblicato:21-11-2015 14:22
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:36

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ROMA – Contro i terroristi “dobbiamo utilizzare tutti mezzi a nostra disposizione per dare una risposta, non dobbiamo trascurare niente, ma dobbiamo mantenerci ‘social’, umani, in grado di trasmettere sentimenti più profondi”. Lo dice il presidente del Consiglio Matteo Renzi intervenendo all’Italian digital day da Venaria Reale, Torino.

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Parlando del rapporto fra tecnologie ed elemento umano per quel che riguarda la sicurezza, Renzi quindi fa un esempio, ricordando la sparatoria all’interno del Tribunale di Milano del 9 aprile scorso: “al Tribunale di Milano un metal detector rotto ha concesso di entrare con una pistola, ma un sistema di telecamere ben disposto, con quelle della Ztl inserite nel circuito delle altre, ha permesso di beccare il motorino” sul quale il sospettato era fuggito. “Ma poi c’è il fattore umano- aggiunge- un carabiniere ha capito che bisognava andare a casa della moglie del sospettato” e poi “una pattuglia delle Forze dell’ordine con sprezzo del pericolo lo ha fermato e disarmato”. Ciò detto, “possiamo fare tutte le discussioni sulla tecnologia” e “le possiblità che dà” ma “la dimensione umana è un elemento chiave– dice il presidente del Consiglio, “è più forte di tutti, ed è un elemento che deve caratterizzare l’Europa, tutti”. Infine, conclude Renzi, “dobbiamo essere in grado di restare l’Italia nel momento in cui molte famiglie vivono angoscia e inquietudine”.


Per combattere il terrorismo “io sono per fare più controlli, per essere più operativi, per il riconoscimento facciale, per mettere in comune tutte le banche dati. Io sono per taggare i potenziali soggetti” pericolosi. Poi, aggiunge: “Ciascuno di noi lascia delle tracce camminando e non credo che sia un agguato alla privacy dire che si debbano taggare e seguire queste persone“.

“Questa sfida sta mettendo in discussione il senso stesso dell’Europa, smettiamo di vivere di luoghi comuni”, e allora “a chi dice blocchiamo frontiere, rispondo ma dove le blocchi? Blocchiamo le frontiere perché arriva qualcuno sui barconi o le frontiere delle nostre periferie da cui provengono gli attacchi killer?”.  Anche a Bruxelles è in corso “un attacco evidente a ciò che noi siamo, ai nostri valori, alla nostra identità”, spiega Renzi, con i terroristi che prendono di mira “musei, stadi, ristoranti luoghi delle normalità”, questo perché il terrorista “o ti uccide o ti fa vivere nel terrore come piace a lui”.

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