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“Caos sanità sarda”, sindacati in piazza domani a Cagliari

Corteo da piazza Trento a piazza del Carmine, presenti anche i sindaci. Anci: "Situazione territori è grave"

Pubblicato:21-10-2022 14:57
Ultimo aggiornamento:21-10-2022 15:37
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CAGLIARI – Sindacati in piazza domani a Cagliari per denunciare le “gravissime carenze del sistema sanitario regionale”. Cgil, Cisl e Uil lanciano la grande manifestazione nel capoluogo sardo dal titolo “Curiamo la Sardegna” che, spiegano i segretari regionali, ha come obiettivo la rivendicazione di una sanità di qualità e rispondente ai bisogni di salute e cura dei cittadini”. Il programma è stato reso noto oggi: il corteo partirà da piazza Trento, sotto la sede della Regione, e attraverserà la città passando per viale Trieste, via Roma, via Sassari fino a piazza del Carmine, dove si alterneranno gli interventi dal palco.

IN PIAZZA ANCHE I SINDACI: “NEI TERRITORI LA SITUAZIONE E’ GRAVE”

Alla manifestazione aderiranno tante associazioni dei malati, del mondo del volontariato e del terzo settore, che hanno risposto positivamente alla lettera inviata dai sindacati per illustrare le ragioni dell’iniziativa e invitare alla partecipazione e condivisione. In prima linea anche i sindaci, come annunciato oggi da Emiliano Deiana, presidente di Anci Sardegna: “Come già nel 2017, c’era la giunta Pigliaru, Anci Sardegna aderisce alla manifestazione indetta dai sindacati Cgil, Cisl e Uil sul diritto alla salute- spiega-. La situazione della sanità in Sardegna è sotto gli occhi di tutti, non c’è un territorio, oggi, che non presenta gravissime criticità. Saremo presenti domani in piazza per significare ancora una volta alla politica regionale la necessità di interventi urgenti su tutti i territori, in particolare quelli più fragili e periferici”. Le rivendicazioni sindacali, prosegue, “sono un punto di partenza per ricostruire un tessuto connettivo in sanità che non lasci esclusi i cittadini più fragili e i territori di periferia”.

SINDACATI: IL CAOS GESTIONALE RIGUARDA TUTTI GLI OSPEDALI


Manca nell’isola un’organizzazione “adeguata dei servizi ed è assente anche una programmazione socio-sanitaria nel territorio- denunciano invece Cgil, Cisl e Uil-. Il caos gestionale riguarda tutte le strutture, con una forte carenza di operatori sanitari”. E ancora, secondo i sindacati, “messa da parte la Asl unica, siamo lontani dalla realizzazione degli obiettivi dichiarati nel nuovo modello: i reparti degli ospedali e i pronto soccorso sono allo stremo, mancano le strutture intermedie di cura e prevenzione, non c’è alcuna rete, soprattutto a sostegno della popolazione più fragile e bisognosa, non c’è attenzione verso i bisogni delle persone, dall’assistenza primaria dei medici di famiglia, sino a quella ospedaliera”.
Cgil, Cisl e Uil denunciano quindi l’assenza, in tantissime aree, del livello minimo di cure, assistenza e prevenzione, la carenza di medici generici, guardie mediche o pediatri: “Il risultato è che ai cittadini sardi viene negato il diritto alla salute, perché le liste d’attesa sono infinite, interventi anche urgentissimi vengono rimandati, i servizi pubblici sono di fatto inaccessibili”. Chi può pagare può curasi, la denuncia, “magari anche fuori dalla Sardegna, gli altri no. I sardi scontano anche questo dramma, dentro la crisi sociale ed economica”.
Da qui l’appello al presidente della Regione, Christian Solinas, “affinché apra immediatamente un tavolo con Cgil, Cisl e Uil sulla sanità per concordare priorità, iniziative e interventi finalizzati a garantire le cure per tutti i sardi, a partire dai più fragili, anziani e non autosufficienti”.


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