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VIDEO | Tajani-Berlusconi, il grande freddo al Colle

Per tutta la visita al Quirinale per le consultazioni, il coordinatore di Forza Italia si mantiene defilato. Mentre il leader si fa affiancare dai nuovi capigruppo Cattaneo e Ronzulli. E Tajani esce dal Palazzo con la delegazione di Noi Moderati

Pubblicato:21-10-2022 14:30
Ultimo aggiornamento:21-10-2022 18:03
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Di Ugo Cataluddi e Alfonso Raimo

ROMA – Sono già due le Forza Italia che salgono al Quirinale con Giorgia Meloni? A vedere il film del Colle si direbbe di sì, smentite di prammatica permettendo. Pochi minuti dopo le 10, Silvio Berlusconi si presenta al Quirinale accompagnato dai fedelissimi capigruppo, Alessandro Cattaneo e Licia Ronzulli. E Antonio Tajani, coordinatore del partito e ministro degli Esteri in pectore? L’ex presidente del Parlamento europeo arriva poco dopo, da solo. I retroscena lo danno in rotta, a capo dei ‘governisti’, contro il partito dei fedelissimi berlusconiani, capeggiati da Ronzulli.

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Uno schema che viene smentito dal partito ma che la visita al Colle sembra assecondare. La delegazione entra unita al colloquio con Mattarella. Ma la foto del tavolo è indicativa. Alla destra di Meloni le cinque sedie sono occupate da Salvini, Lupi, Molinari, Romeo, De Poli. Ciriani siede sul lato. Alla sinistra le sedie sono quattro. Oltre a Berlusconi, ci sono Lollobrigida, e poi Ronzulli e Cattaneo. Tajani siede di lato, da solo. Il più lontano dei tre da Berlusconi. E si mantiene defilato per tutta la visita al Colle.

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Al centro della scena c’è Berlusconi. Ma il Cavaliere si lascia accompagnare da Ronzulli e Cattaneo. Così è anche all’atto della dichiarazione di Giorgia Meloni. Per dire, Tajani è talmente appartato che non rientra nelle inquadrature ufficiali dei video diffusi dal Colle. Torna a favore di telecamere solo quando il gruppone si muove.


E anche questa volta, mentre Berlusconi precede con Ronzulli e Cattaneo, il coordinatore esce a braccetto con la delegazione di Noi Moderati, a pochi passi dalla premier in pectore Giorgia Meloni. Un inciso: nel travaglio forzista Noi Moderati potrebbe giocare un ruolo. Per formare il gruppo hanno avuto bisogno dell’aiutino di tre senatori di Fratelli d’Italia. Perché questo aiutino? I boatos parlamentari indicano il gruppo di Lupi e De Poli come quello che in futuro potrebbe accogliere eventuali malpancisti azzurri, in fuga dal partito capeggiato a Palazzo Madama da Ronzulli.

Veleni di Palazzo. Come quelli che vorrebbero Berlusconi turbato dalla missione europea di Tajani che subito dopo il caso degli audio è corso a Bruxelles per spiegare che Forza Italia non è atlantista così, è atlantista così, per dirla con Mario Brega.

In ogni caso al Colle il centrodestra è unito. O almeno ci prova. Berlusconi, Ronzulli e Cattaneo vanno via insieme. Tajani esce con Noi Moderati. Berlusconi è già lontano. Giorgia Meloni prima di mettersi in macchina lo chiama e i due si fermano a parlare. A consultazione conclusa il Quirinale diffonde una foto in cui, a differenza dei video, c’è anche Tajani. La ritwittano Salvini e lo stesso Berlusconi. Nell’immagine Lupi fissa il pavimento.

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