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Centri antiviolenza Napoli: “In nove mesi accolte 400 donne”

"La violenza sulle donne in questa città passa in sordina", aggiungono esprimendo solidarietà alla poliziotta che nel porto di Napoli è stata aggredita e violentata

Pubblicato:21-10-2022 12:18
Ultimo aggiornamento:21-10-2022 12:18

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NAPOLI – “Milano, Melzo, Perugia, Bologna, Napoli sono solo alcune delle città in cui, nell’ultima settimana, si è consumato questo vile reato e dove, silenziosamente, un esercito di donne si è rivolto ai centri antiviolenza“. Lo scrive in una nota la rete dei centri antiviolenza di Napoli dopo l’aggressione e lo stupro ai danni di una poliziotta nel porto della città.

“Questa volta – attaccano i cav – tutto in regola come patriarcato prescrive: vestita, lavoratrice, per giunta poliziotta. Nulla da rimproverarle. Eppure è stata violentata. La violenza sulle donne in questa città passa in sordina, è appannaggio solo degli enti preposti, ma non passa nella coscienza cittadina. Eppure questo fenomeno è qui tra noi, a casa nostra, nella casa a fianco, nel palazzo di fronte, sotto casa. I centri antiviolenza della città, dopo due anni di chiusura, in solo nove mesi – spiega la nota – hanno accolto circa 400 donne con circa 550 figli di cui il 64% minorenni. Un esercito silenziato che cerca disperatamente, con il coraggio del protagonismo, di consegnare alla collettività e dunque al politico un fenomeno che chiede riconoscimento, considerazione e interventi nel più breve tempo possibile”.


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