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Cassa Galeno mette al centro criticità e sinergie del Ssn

Torna il Premio Cantamessa con tre borse di studio da 4.000 euro in memoria di Eleonora che perse la vita nel 2013

Pubblicato:21-10-2022 11:30
Ultimo aggiornamento:22-10-2022 14:32
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ROMA – L’aula consiliare ‘Giorgio Fregosi’ di Palazzo Valentini, a Roma, è stata teatro del convegno ‘Sanità pubblica e sanità integrativa: criticità e sinergie‘, promosso da Cassa Galeno, Società mutua cooperativa-Fondo sanitario integrativo dei medici e degli odontoiatri. L’evento capitolino ha rappresentato un momento di confronto e riflessione sul rapporto tra sanità pubblica e integrativa, al quale hanno preso parte istituzioni ed esponenti del mondo universitario, sanitario e assicurativo.

‘Il Servizio sanitario nazionale italiano- ha detto il presidente di Cassa Galeno, Aristide Missiroli– si sostanzia di valori importanti e punti di forza riconosciuti a livello mondiale. Un sistema sanitario eccellente che, tuttavia, ha sempre più bisogno di essere integrato da altre soluzioni per riuscire a garantire risposte adeguate ai bisogni di cura dei cittadini’. Un tema di grande impatto sociale, su cui Galeno ha voluto promuovere un momento di riflessione e confronto tra i vari attori coinvolti.

Aperto dai saluti istituzionali del presidente di Cassa Galeno, Aristide Missiroli, del vicepresidente vicario, Umberto Bosio, del delegato del sindaco Asl Rm3, Giuseppina Maturani e di Laura Franceschetti, del Dipartimento Scienze Sociali ed Economiche Università Sapienza Roma, l’evento è stato moderato dalla giornalista del Corriere della Sera, Margherita De Bac.



Durante il convegno ‘Sanità pubblica e sanità integrativa: criticità e sinergie’, si sono susseguiti gli interventi del Segretario Nazionale Asiquas, Giorgio Banchieri, del Direttore Generale Asl Rieti, Marinella D’Innocenzo, di Giovanna Giannetti, della Direzione Generale della Programmazione Sanitaria del ministero della Salute, del Consulente assicurativo FSI Galeno, Gianni Duca, del presidente Aiop Lazio, Jessica Veronica Faroni, del Direttore Quas, Anna Gaeta e del Consigliere SMS Campa, Andrea Minarini.

Il Ssn pubblico è ancora alla prova dell’impatto della pandemia di Sars-COV-2 e deve implementare gli obiettivi del Piano nazionale di rinascita e resilienza, sia nella componente ‘ospedaliera’ (Misure 2 e 4 del Pnrr), che della ‘medicina territoriale’ (Misura 6 del Pnrr).

Gli esperti hanno messo sotto la luce di ingrandimento le diverse le criticità con cui bisognerà fare i conti: tra queste, l’utilizzo al meglio delle risorse del Pnrr, consapevoli che, nel prossimo futuro, due terzi dei fondi del Pnrr, di fatto, dovranno essere restituiti in quanto debito.

Tra i temi affrontati anche la mancanza di personale sanitario nel breve e medio termine, la difformità dei modelli operativi dei distretti sanitari, delle strutture intermedie territoriali e delle reti di cure primarie e i ritardi nell’introduzione delle tecnologie innovative diagnostiche e terapeutiche.


LA SFIDA DEL DIGITALE

L’Italia, è stato spiegato, ha bisogno di transizione digitale e in sanità di digitalizzazione dei processi di presa in carico per garantire la continuità assistenziale ai pazienti, e, infine, è necessario porre fine all’atavico problema delle liste di attesa e del fenomeno della mobilità sanitaria tra regioni.
Nel corso del convegno è stato poi ricordato come negli ultimi anni si sia fortemente sviluppata la presenza in Italia di forme di ‘sanità integrativa’ gestita da numerosi attori di un complesso ed articolato settore composto da Fondi Sanitari, Casse, da piattaforme di servizi e/o da assicurazioni e mutue e da forme di welfare aziendale che offrono un supporto specificamente sanitario ai loro assistiti tramite reti di strutture, servizi e professionisti e operatori ‘convenzionati’.

Lo sviluppo di queste realtà, è stato sottolineato, è avvenuto sulla base di norme che ancora oggi stentano ad armonizzare e regolamentare il settore, promuovendo una programmazione a gestione pubblica che valorizzi in modo sinergico e utile questi diversi apporti a integrazione dei servizi dei Ssr e del Ssn. Pertanto, invece di ‘integrare’ a volte e spesso, sono diventati ‘sostitutivi’ dei servizi pubblici, con una dispersione di risorse e senza rendere sinergici gli apporti che ognuno degli attori della sanità integrativa può portare come contributo di sviluppo al sistema delle cure in Italia.
Obiettivo del convegno, quello di contribuire ad aprire un confronto tra queste due realtà/pilastri del Sistema Salute nazionale per verificare forme, opportunità e modalità di collaborazione e integrazione per evitare competizioni dispersive e inappropriate.

TRE BORSE DI STUDIO DA 4.000 EURO

A seguire, la premiazione dei giovani medici vincitori delle borse di studio Galeno, intitolate a Eleonora Cantamessa. Il Bando, istituito da Cassa Galeno e giunto alla sua IX edizione, è nato con lo scopo di contribuire a sostenere, grazie all’assegnazione di tre borse di studio del valore di 4.000 euro ciascuna, attività di ricerca, formazione e volontariato di giovani medici con età inferiore a 40 anni.

Il ‘Premio Eleonora Cantamessa’ nasce in memoria di Eleonora Cantamessa, socia Galeno e giovane ginecologa rimasta uccisa mentre, sul ciglio della strada, prestava soccorso ad un uomo ferito nel corso di una rissa.


IL RICORDO DI ELEONORA CANTAMESSA

È l’8 settembre del 2013 quando Eleonora accosta sulla strada provinciale 91 a Chiuduno, nel Bergamasco, e tenta di soccorrere la vittima di un pestaggio. Pochi minuti dopo il suo intervento, un’auto con a bordo gli aggressori investe e uccide entrambi. Dopo l’accaduto, Mariella Armati, madre di Eleonora, dichiarerà che ‘mia figlia non poteva non fermarsi, era fatta così, ha sempre fatto di tutto per gli altri’. La dedizione di Eleonora verso l’altro e al suo essere medico sono state riconosciute con l’assegnazione della medaglia d’oro al valore civile e della medaglia d’oro al merito della Sanità Pubblica. La Commissione Galeno del ‘Premio Eleonora Cantamessa’, composta dal vicepresidente Giovanni Vento, dal segretario Loredana Bruno e dai consiglieri Ovidio Brignoli e Gaetano Cincotta, ha selezionato i tre vincitori e le sette menzioni d’onore dell’edizione 2022 del bando.

‘Quest’anno con i colleghi della Commissione- ha spiegato il vicepresidente di Cassa Galeno, Giovanni Vento– abbiamo deciso di premiare progetti con un forte impatto sociale. Ci teniamo a sottolinearlo perché, per questa edizione in particolare, abbiamo sentito la necessità di volgere lo sguardo al passato, al motivo per cui abbiamo dato vita a questo Bando: celebrare e mantenere vivo nella memoria il gesto della nostra Eleonora Cantamessa, che esprime con pienezza ciò che significa essere medico’.
Anche in questa edizione sono state centinaia le candidature arrivate da parte di giovani medici con curricula brillanti e progetti di grande spessore. ‘Il fiorire di così tante iniziative di valore per il panorama scientifico-umanitario nazionale ed internazionale- ha aggiunto il segretario, Loredana Bruno– ci dà fiducia nel futuro della medicina’. ‘Avere il privilegio di contribuire a concretizzare i sogni professionali di giovani colleghi- ha sottolineato il consigliere, Ovidio Brignoli– è per noi di Cassa Galeno un motivo di orgoglio, che porteremo avanti negli anni a venire’.

La giornata ha visto la presentazione e la presentazione di persona non solo dei vincitori e le menzioni dell’edizione 2022 del ‘Premio Cantamessa’ ma anche i vincitori delle edizioni 2021 e 2020.
‘Purtroppo- ha tenuto a precisare il consigliere Gaetano Cincotta– a causa delle restrizioni che l’emergenza pandemica ci ha imposto, non siamo riusciti per le ultime due edizioni a realizzare la cerimonia di premiazione. Per questo siamo particolarmente felici di essere riusciti a riunire tutti i premiati delle ultime tre edizioni del Bando in questa meravigliosa location’.

cassa galeno

LE TRE VINCITRICI 2022

Miriam Aricò (‘Combattere l’epilessia a partire dagli screening ‘double phase”), Silvia Bressy (‘L’importanza della diagnosi precoce nel sud del mondo) e Benedetta Goletti (‘Il valore della formazione continua sulle malattie croniche’) sono le tre vincitrici dell’edizione 2022 del ‘Premio Cantamessa’.

MIRIAM ARICÒ

Miriam Aricò opera all’interno del Saint Francis Referral Hospital di Ifakara (Tanzania), una realtà che sta prendendo forma con l’aiuto della Ong ‘Comunità Solidali nel Mondo’. In questo contesto, Miriam Aricò sta portando avanti uno studio che attenziona quelle casistiche in cui l’epilessia si presenta nelle sue manifestazioni più subdole.

In assenza di segni clinici evidenti questa condizione vede buona parte della popolazione priva di diagnosi clinica e terapia, con ricadute spesso significative sullo sviluppo neurologico e neurocognitivo dei pazienti.

Il profondo valore umano dell’iniziativa di Miriam Aricò si legge bene nelle sue stesse parole: ”Mtu ni watu’ è un proverbio swahili, che significa ‘Una persona è tutta la comunità’: una persona vive di scambi e mescolanze con la gente che incontra e la comunità stessa è la somma delle ricchezze dei singoli individui. Sono convinta che se proviamo a continuare ad alimentare questa reciprocità le occasioni di crescita non mancheranno’.

SILVIA BRESSY

Silvia Bressy, grazie alla borsa studio di Galeno, avrà modo di sostenere la sua attività presso il Sant’Orsola Mission Catholic Hospital di Matiri, una delle regioni più povere e aride del Kenya, dove l’assistenza sanitaria è del tutto insufficiente. Le attività di Silvia si concentreranno principalmente negli ambulatori e nel reparto degenza, con un’attenzione particolare rivolta alle donne con screening gratuito e pap test per tutte le pazienti over 40.
Lo scopo chiave di questo progetto è quello di incrementare la consapevolezza sull’importanza della diagnosi precoce ed evitare, come tristemente accade a Matiri, l’arrivo di pazienti con neoplasia in stadi ormai incurabili e non candidabili alla chemioterapia. ‘Sono fermamente convinta- le parole di Silvia Bressy- che, in Italia come nel sud del mondo, se ci impegniamo a fornire un’assistenza sanitaria di primo livello ne gioverà a cascata la salute della società globale’.

BENEDETTA GOLETTI

Benedetta Goletti si è fatta portavoce di un progetto che nasce nel contesto di un piano di cooperazione internazionale portato avanti da ‘Medici Con L’Africa Cuamm’. Dal 2016 il Cuamm ha infatti messo in piedi un ambulatorio per malattie croniche presso l’ospedale di Tosamaganga, nel Distretto di Iringa (Tanzania) con lo scopo di offrire un servizio continuativo di assistenza ai pazienti e prevenire le complicanze acute soprattutto nei più giovani.

Con la sua attività sul campo, Benedetta Goletti desidera collegare l’ospedale al territorio attraverso un meccanismo di formazione del personale e di ‘referral’ dei pazienti critici. Questo progetto, per Benedetta Goletti significa portare a compimento gli obiettivi cardine del proprio percorso professionale. ‘Sento di aver dato un senso alla scelta che ho fatto di diventare medico e di riuscire ad avere una visione completa del significato della parola salute’.

I VINCITORI 2021

Giulio Addari (Aiuto e sostegno umanitario in Senegal), Alessia Guarnera (Informazioni sicure ai genitori dei neonati che soffrono di encefalopatia ipossico-ischemica) e Matteo Marcatili (Affrontare il fenomeno della Farmacoresistenza in Psichiatria) erano stati i tre vincitori dell’edizione 2021 del ‘Premio Cantamessa’.

Giulio Addari ha organizzato una missione umanitaria di chirurgia Orl in Senegal. Le varie fasi di questo percorso lo hanno portato a effettuare attività di formazione agli specializzandi presenti in loco sulle differenti tecniche chirurgiche. Giulio Addari ha inoltre svolto la propria attività reclutando pazienti con difficoltà di accesso alle cure, a partire dall’ospedale universitario di Dakar. Tra questi, infatti, molti pazienti necessitavano di presa in carico chirurgica e hanno potuto ottenere gli interventi necessari.

Alessia Guarnera ha lavorato attivamente per indagare l’encefalopatia ipossico-ischemica dei neonati, una patologia estremamente grave che colpisce i bambini alla nascita, presentandosi come causa più frequente dell’asfissia perinatale. Risulta fondamentale comprendere la prognosi dei neonati entro pochi giorni di vita al fine di una partecipazione cosciente e libera dei genitori alle attività terapeutiche o palliative.

Lo scopo del progetto di ricerca era l’individuazione di indicatori precoci mediante la risonanza magnetica effettuata entro sette giorni dalla nascita. L’obiettivo di Alessia Guarnera era fornire in modo non invasivo informazioni sicure sulla prognosi dei neonati e dunque offre una speranza, o almeno una maggiore consapevolezza, ai genitori dei piccoli pazienti.

Il progetto di ricerca di Matteo Marcatili riguarda il fenomeno della Farmacoresistenza in Psichiatria, un problema di grande rilevanza sanitaria, sociale ed economica. Lo studio si concentrava sulla modellizzazione dei principali e più disabilitanti disturbi psichiatrici nelle forme più gravi e refrattarie ai trattamenti quali, ad esempio, schizofrenia resistente, disturbo bipolare refrattario, depressione maggiore resistente ai trattamenti e disturbo ossessivo compulsivo resistente.

Matteo Marcatili ha promosso una procedura sperimentale innovativa che consente di derivare direttamente dai pazienti, e in modo totalmente non invasivo ed eticamente sostenibile, popolazioni cellulari specifiche, quali ad esempio i neuroni, altrimenti difficilmente reperibili. Il progredire di tali conoscenze si rivelerà fondamentale per lo sviluppo di nuove terapie più selettive, tollerate ed efficaci.

I VINCITORI 2020

A vincere l’edizione 2020 del ‘Premio Cantamessa’ erano stati Giovanni Damiani (Accesso a piani preventivi e curativi alle popolazioni speciali), Domenico Tuttolomondo (Anticipare le strategie terapeutiche per sconfiggere il Covid-19) e Nathalie Bini (Supporto e fondi per le popolazioni più bisognose in Grecia).

Con il suo progetto ‘Dermatologia sociale, uno studio osservazionale trasversale sulle popolazioni speciali’, Giovanni Damiani ha promosso la sensibilizzazione delle manifestazioni dermatologiche nelle fasce speciali della popolazione come migranti, transgender, carcerati, senzatetto, tetra- e paraplegici, spesso ostacolate o impossibilitate da fattori socioeconomici ad accedere a piani preventivi e curativi. La sua iniziativa ha portato alla mappatura delle principali dermatosi nelle diverse popolazioni considerate, nonché la pianificazione di strategie clinico terapeutiche per lungo termine.

Il progetto di Domenico Tuttolomondo è stato scelto dalla Commissione di Cassa Galeno per le sue brillanti prospettive scientifiche. Domenico Tuttolomondo ha lavorato attivamente per dimostrare il ruolo prognostico dell’infiammazione coronarica stimata mediante il grado di attenuazione perivascolare coronarico senza mezzo di contrasto nei pazienti affetti da Covid-19.
L’obiettivo di questo progetto di ricerca era quello di ottenere delle informazioni prognostiche utile a inquadrare precocemente il rischio del paziente e anticipare, quindi, le strategie terapeutiche, farmacologiche e non, più appropriate.

Nathalie Bini è stata premiata per il suo progetto associativo ‘La Luna Vasilika Onlus’, grazie al quale si gestiscono l’invio in Grecia di beni sia sanitari che generici e si raccolgono fondi che vengono utilizzati in loco per l’acquisto di altri prodotti di prima necessità come medicine, prodotti per l’igiene, pannolini, latte in polvere, occhiali da vista e materiale scolastico.

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