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Il Tar sentenzia: il papà sta a casa anche se la mamma è casalinga

Accolto il ricorso contro i permessi negati perché la mamma era senza impiego

Pubblicato:21-10-2020 17:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:06

papà mamma figlio
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BOLOGNA – Lui lavora e lei è casalinga. Diventano mamma e papà, e allora parte la richiesta per concedere a lui i permessi di riposo giornaliero durante il primo anno di vita del bambino, così come previsto per legge. Ma la risposta è ‘no’. Ad inizio 2017, la Questura di Bologna a cui fu avanzata l’istanza, la respinse. Motivo: “Manca l’attestazione del datore di lavoro dell’altro genitore”. Ovvero, la mamma è ‘solo’ casalinga; insomma, non lavora. Dunque, niente permesso di riposo giornaliero per il papà. Che però non si è arreso, è andato al Tar e ha vinto: con una sentenza pubblicata due giorni fa, infatti, i giudici della prima sezione del Tribunale amministrativo dell’Emilia-Romagna, pur consapevoli “della sussistenza di contrastanti orientamenti giurisprudenziali”, accolgono “la tesi secondo cui il beneficio spetta anche nel caso in cui la madre sia casalinga”. Dunque, al papà si doveva concedere di poter stare del tempo con il figlio piccolo.

Ovviamente, però, da allora di tempo ne è trascorso: il ha superato il primo anno di vita, e dunque il Tar non può ordinare alla Questura di riconoscergli il permesso inizialmente negato. Non resta allora che monetizzare il mancato diritto riconosciuto. E così i giudici firmano una sentenza che “ritiene congruo riconoscere al ricorrente come risarcimento per equivalente a titolo di congedo straordinario per allattamento un importo pari ad 1.000 euro”, somma su cui vanno calcolati gli interessi legali.

Nel rivolgersi al Tar, il papà aveva chiesto 10.000 euro come risarcimento per il ‘no’ alla fruizione dei permessi per il periodo dal 2 gennaio al 27 giugno di tre anni fa. Era poi successo che la Questura gli aveva accordato il riposo giornaliero dall’1 febbraio al 27 giugno. E questo perchè l’1 febbraio coincideva con la data di assunzione della madre. Dunque con la mamma al lavoro ‘ufficialmente’, era giusto concedere al papà di assentarsi per stare col figlio.


Il ricorso al Tar però è rimasto in piedi per la ‘finestra’ di gennaio quando il padre non era potuto assentarsi per stare col bimbo. E così i giudici hanno calcolato i mille euro relativamente al periodo di gennaio. Risultato: ricorso accolto, annullamento del diniego disposto dalla Questura a cui viene ordinato di pagare al padre i mille euro.

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