GULU – “Able plus nasce come una sfida di Afron e Soleterre per sostenere i bambini affetti dal linfoma di Burkitt e per le donne e io sono il project officer”. All’agenzia Dire, mentre al Lacor Hospital sotto una pioggia incessante arrivano le prime donne per lo screening, Moses Rubangangeyo ha spiegato il suo ruolo di coordinatore per il progetto Able Plus e il lavoro di responsabile di diverse campagne di sensibilizzazione: “L’ultima in West Nile è stata un successo, hanno partecipato molte persone”.
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Rubangangeyo ha parlato del lavoro “difficile” svolto per “supportare i piccoli pazienti e le loro famiglie”. Il coordinatore ha raccontato infatti quanto sia oneroso, una volta tornati nei villaggi, “dopo il ricovero di tre o quattro mesi in ospedale per le chemioterapie, trovare i soldi per far tornare i piccoli al controllo, spesso anche per completare il trattamento”. L’associazione Afron ha scelto per questa ragione di “finanziare il trasporto di questi piccoli pazienti e questo – ha sottolineato Rubangangeyo – è stato di grande giovamento. Il 99% dei bambini è tornato al controllo di follow up”.
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