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Presidio No Oil a Potenza, i cittadini chiedono la sospensione di ogni attività estrattiva in Basilicata

Il prossimo 26 ottobre scadrà la concessione Eni-Shell e per alcuni rappresentanti del presidio la Giunta punterebbe al rinnovo

Pubblicato:21-10-2019 13:10
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:51
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POTENZA – “Sospendere ogni attività estrattiva in Basilicata, incluse quelle conseguenti al rinnovo automatico delle concessioni in essere”. È quanto chiedono al governo nazionale e regionale i cittadini lucani rappresentati da una quarantina di associazioni e organizzazioni che oggi hanno presidiato davanti alla sede della Regione Basilicata a Potenza.

Secondo i manifestanti “ormai è chiaro che giunta e consiglio regionale di Basilicata hanno scelto di sottrarsi al dialogo con i cittadini lucani, preferendo decidere sopra le loro teste del loro presente e del loro futuro sulla partita cruciale delle concessioni petrolifere e sul loro rinnovo”.

I cittadini consegneranno un documento alle istituzioni nel quale si chiede di procedere alla “verifica dell’adeguatezza del piano di monitoraggio ambientale e delle effettive possibilità della sua autonoma attuazione da parte di Arpab in termini di strumentazione e risorse umane allocate” e di “restituire ai territori la libertà di decidere del proprio futuro abrogando le previsioni di proroga automatica delle autorizzazioni introdotte dalla legge 17 dicembre del 2012″. Il 26 ottobre scadrà la concessione Eni-Shell “ed è chiaro che la giunta regionale – spiegano alcuni rappresentanti del presidio – punta spudoratamente al rinnovo della concessione Val d’Agri, giunta alla sua scadenza naturale, facendo ipocrita affidamento sul meccanismo delle proroghe automatiche.


Anche l’avvio delle attività estrattive a Tempa Rossa è ormai alle porte – denunciano – senza che importanti problemi e prescrizioni ambientali siano stati affrontati e risolti”. Il documento sarà accompagnato da una raccolta firme.

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