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VIDEO | Uganda, Afron va in radio e chiama le donne alla prevenzione

Al via in Uganda la campagna di prevenzione oncologica lanciata da Afron per la salute della donna e del bambino

Pubblicato:21-10-2019 08:22
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:51
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GULU – È 102 Mega FM, la radio del Nord Uganda, dove, ieri sera, Titti Andriani, presidente di Afron; Sabina Luciani, ginecologa dell’Umberto I di Roma; Moses Rubangangeyo, medical social worker di Soleterre e Francis Okongo del Lacor Hospital hanno lanciato il loro invito alle donne a presentarsi alla campagna di screening oncologico che inizia ufficialmente questa mattina con una cerimonia inaugurale nell’ospedale e la rappresentazione teatrale di alcune scuole coinvolte nel progetto ‘3 C’.

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“Venite, venite, venite perchè la prevenzione è importante” ha detto la ginecologa, che ha ricordato quanto una diagnosi precoce possa fare la differenza nel “mettere in salvo la propria vita”. La presidente di Afron, dopo aver ripercorso la storia dell’associazione, ha invitato anche gli uomini “ad essere presenti, soprattutto ad essere di supporto alle donne, alle loro mogli in caso di malattia. Una donna anche se subisce una mastectomia o un’isterectomia e non può più avere figli, rimane una donna”.

La campagna di prevenzione funziona così: lo staff medico di Afron “procede con un doppio controllo- come ha spiegato Alessio Di Carlo- prima con il VIA Test e poi, solo per quelle donne che risultassero positive – con la lettura del pap-test.

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ARRIVANO LE DONNE PER LA CAMPAGNA AFRON DI SCREENING

Arrivano le donne che hanno saputo della campagna di screening di Afron. Sotto un cielo cupo sono arrivate al padiglione di ginecologia del Lacor Hospital. Nonostante la pioggia tante altre in arrivo. Nella stanza allestita come ambulatorio, medici e infermieri, lo staff italiano dell’associazione, sono pronti per accoglierle e visitarle. Molte sono venute con la famiglia, i mariti tengono i figli, le donne ascoltano, si tengono pronte. Oggi è il loro giorno. Protagonista la loro salute.

C’e’anche Prossie, nella folla che conta già oltre 300 donne che questa mattina hanno invaso il Lacor Hospital, a Gulu, spesso con la famiglia al seguito. Il personale distribuisce soda perché l’attesa sarà tanta. Un’attesa tra pioggia e sole, una lunga fila di colori, gonne variopinte e figli in braccio, per mano, nel marsupio, come il piccolo di questa giovane mamma che si affaccia appena dalle stoffe e tra un pianto e un altro accompagna sua mamma alla visita. “Avevo dei sintomi e sono venuta per un controllo” spiega Prossie alla Dire. “Ho saputo della campagna dalla radio”. Non servono tante spiegazioni a Prossie per capire il valore della prevenzione: “E’ la vita, si potrebbe morire”. La donna si rimette in fretta al suo posto con una scheda e un vetrino in mano e aspetta il suo turno.

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