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Richetti: “Rinvio congresso? Spero di no, farò battaglia”

"Questa è una sala di persone libere, ognuno scelga chi preferisce", dice Richetti

Pubblicato:21-10-2018 08:57
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:42

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FIRENZE – “Il segretario ha parlato di 3 o 10 febbraio, quindi io spero che la data rimanga a febbraio. Del congresso c’è bisogno, serve un punto di ripartenza”. Lo spiega ai cronisti il senatore del Pd Matteo Richetti alla stazione Leopolda, dove parteciperà alla giornata conclusiva dei tre giorni di lavoro della kermesse dei renziani. Sente aria di rinvio, gli viene domandato? “Spero proprio di no. Farò la mia battaglia negli organismi, ma non è una questione di gruppo dirigente- avverte-. Il congresso serve a questo popolo che dal 4 marzo chiede un punto di ripartenza“. E a un militante che gli chiede conto della sua candidatura al congresso in discontinuità con gli anni di Renzi replica: “Attenzione, Zingaretti rischia di prendersi il partito“.

“Il partito deve ripartire”

“Bisogna che il congresso venga convocato in fretta, perché anche questo popolo chiede di ripartire, di ricominciare. Il congresso è un momento di ripartenza, di cui c’è assoluto bisogno. È un popolo che discute sempre di idee, proposte e poi sceglierà il candidato, ma la questione è che serve un momento di confronto” afferma Richetti, nel momento in cui arriva alla stazione Leopolda, tra qualche applauso, richieste di selfie e abbracci con i partecipanti alla kermesse dei renziani. “Il Pd su troppe questioni ha un problema di linea politica- prosegue- adesso è il momento di un chiarimento su tutto: lavoro, immigrazione, Europa”.

“Persone libere, ognuno scelga chi preferisce”

“Io mi candido a essere un pezzo di questa storia con tutti quelli che veramente si metteranno in gioco. Però, questa è una sala di persone libere. E da questo punto di vista l’importante è che continui la coerenza verso l’innovazione e il cambiamento, poi ognuno scelga il candidato che preferisce”, afferma il senatore Richetti parlando del congresso del Pd coi giornalisti a margine della terza giornata di lavori del ritrovo dei renziani alla stazione Leopolda. Ai cronisti che gli domandano quale sia stato il più grosso errore dell’ex premier, Richetti ribatte: “Non voglio parlare di Renzi, perché tutte le volte c’è il titolo” di una mia dichiarazione “contro Renzi”.


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