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A Parma il congresso dell’Associazione Nazionale Forense: focus sull’intelligenza artificiale

E' la sfida che vive la professione legale, chiamata a confrontarsi con i nuovi strumenti tecnologici

Pubblicato:21-09-2024 20:51
Ultimo aggiornamento:21-09-2024 20:51

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BOLOGNA – Entrare nel futuro mantenendo l’etica e i valori fondanti della professione.

E’ la sfida che vive la professione legale, chiamata a confrontarsi con i nuovi strumenti tecnologici, a cominciare dall’intelligenza artificiale.

Ad aiutare gli avvocati a gestire il delicato equilibrio, cogliendo appieno le opportunità disponibili, ma nella consapevolezza anche dei rischi, è l’Associazione Nazionale Forense (Anf), che sta svolgendo in questi giorni a Parma il proprio Congresso.


Proprio alla cosiddetta “Ai”, infatti, è stata dedicata questa mattina una delle tavole rotonde tematiche in cui l’evento – che si concluderà domani – è stato strutturato. Per le modalità con cui si è tenuto, l’appuntamento si è rivelato inedito nella storia dei congressi professionali e tutt’altro che astratto.

L’introduzione ai lavori della tavola rotonda da parte del segretario generale dell’Anf Giampaolo Di Marco, è infatti avvenuta non nel mondo reale, ma in quello “parallelo” digitale del metaverso, dove ad agire non sono le persone, ma i loro alter ego virtuali, gli avatar.

“E’ un esperimento che abbiamo voluto offrire ai nostri iscritti che partecipano al congresso per mostrare quali sono gli effetti reali e non solo virtuali di questo strumento”, dice Di Marco.

“Riteniamo- aggiunge il segretario- che i professionisti, in questo periodo di transizione, debbano essere accompagnati con tutte le risorse possibili, pubbliche, private e associative che permettano a tutti quanti di essere parte di questo cambiamento”.

Ovviamente, “il tema dell’intelligenza artificiale viene declinato non solo dal punto di vista operativo, ma cercheremo anche di capire dal punto di vista antropologico qual è la ricaduta dell’intelligenza artificiale sulla formazione del pensiero e, dunque, con un sguardo interiore, non solo operativo e tecnico”.

Conclude Di Marco: “Crediamo che questa possa essere una chiave di lettura utile ai nostri iscritti e all’avvocatura intera”.

Su un punto però il numero uno degli avvocati italiani rassicura: “L’etica l’abbiamo nel codice deontologico e, quindi, è un caposaldo della nostra vita professionale.

Declinarla ancora una volta in una forma diversa, serve non solo a tutelare i nostri principi e valori fondanti e quotidiani, ma soprattutto ad essere garanzia per i cittadini a che gli strumenti della modernità vedranno sempre l’uomo al centro”.

L’associazione Forense, del resto, sull’intelligenza artificiale non parte da zero. Già lo scorso agosto ha infatti siglato un’intesa con la Pontificia Università Antonianum, da cui è nato il progetto “FairPlai”: un corso sui temi dell’etica e dell’intelligenza artificiale con uno sguardo rivolto al campo della legislazione nazionale ed europea e delle questioni ad essa inerenti.

Su questi temi, informa la senatrice Daniela Dondi, si sono mossi anche i legislatori europeo e nazionale. Il primo con un regolamento emanato a maggio che, spiega Dondi, “parte dall’entità dei pericoli che si ritiene che l’Ai possa provocare e in base a quello tarerà normative più o meno stringenti”.

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