Getting your Trinity Audio player ready...
|
BOLOGNA – L’acqua dei fiumi emiliano-romagnoli che sono tracimati nei giorni scorsi si è praticamente fermata e adesso si sta lavorando per bloccare le ultime fuoriuscite, liberare le campagne, pulire le strade e le case e ricostruire gli argini.
A Budrio, elenca la presidente della Regione, Irene Priolo, si sono concluse le prime operazioni sull’Idice per la chiusura della fuoriuscita di acqua. Ed è partita l’impermeabilizzazione per poi ricostruire gli argini in quota.
Si è già cominciato a lavorare con i Consorzi per liberare la campagna, mentre i volontari sono a Budrio per la pulizia di strade e abitazioni con i gestori dei servizi. I Consorzi di bonifica sono invece attivi nelle campagne allagate. Stanotte è stata fermata anche l’esondazione del torrente Quaderna, e si comincia a ricostruire l’argine per una lunghezza di circa 10-15 metri.
Nel ravennate, la fuoriuscita di acqua a Cotignola e Lugo è terminata. Il cantiere è in attività, nella riva destra idraulica per la pulizia di un pozzo. Nelle prossime ore inizieranno i lavori di pulizia e sgombero di volontari e aziende di servizi.
A Traversara di Bagnacavallo, uno dei luoghi più colpiti, il cantiere nei pressi della fuoriuscita dell’acqua è attivo e qui l’area sarà interdetta alle persone per ragioni di sicurezza. Buone notizie anche per l’ospedale di Lugo, dove domani si faranno rientrare i pazienti evacuati nei giorni scorsi. Nel forlivese, dopo due giorni sono concluse pulizie e sgomberi, anche perché la fuoriuscita di acqua del Montone era già stata arginata giovedì.
Dal punto di vista tecnico, prosegue Priolo, l’Unità coordinamento Consorzi conta 27 pompe mobili, di cui 17 già installate e operanti e le restanti in disponibilità.
Fin da martedì sono stati fermati gli impianti di sollevamento e da mercoledì il Canale Emiliano-Romagnolo è stato sezionato, con la chiusura di circa 100 paratoie, e messo in sicurezza per evitare che in caso di ingresso di acqua da parte dei fiumi, questo non portasse acqua in altre zone a valle non alluvionate ma comunque in situazioni di grave criticità.
In zona Cotignola più di un milione di metri cubi di acque provenienti dal Senio sono stati in parte invasati nel Cer e in parte scaricati nel Savio. Nel frattempo non è stato interrotto il funzionamento per uso potabile. Attualmente il Cer è in sicurezza non ricevendo più acqua di alluvione e si sta procedendo con lo scarico in Savio per il suo svuotamento.
Passando alla questione frane, fin da mercoledì la situazione dei versanti collinari “è sotto strettissima osservazione”, aggiunge la presidente facente funzione e sono state allestite 10 squadre grazie alla collaborazione con il Settore Difesa del territorio, gli Uffici Territoriali dell’Agenzia di Protezione Civile, l’Università di Bologna e quella di Modena e Reggio Emilia. Si riscontra una “diffusa criticità” causata alla pioggia che ha provocato smottamenti soprattutto per le colate di terra scesa dall’appennino, a volte a monte di strade provinciali e comunali, la maggior parte dei quali sono stati di dimensione sufficientemente limitata da poter essere risolti con personale e mezzi locali. Poche le unità di edifici interessati, gli evacuati coinvolti da questi fenomeni sono 22 tra Loiano, Castel del Rio e Brisighella. A Modigliana sono già rincasate le 10 persone coinvolte.
A questo proposito, oggi pomeriggio, Priolo è impegnata in una serie di sopralluoghi nelle località di Castrocaro, Brisighella, Modigliana e Casola Valsenio sull’Appennino romagnolo.
Infine un avviso. Dopo gli eventi alluvionali la normativa regionale vieta la caccia nei terreni sommersi e per una fascia di mille metri intorno, limitatamente al tempo dell’alluvione e proporzionalmente allo stato effettivo delle acque. L’Amministra regionale ricorda inoltre che, secondo quanto previsto dalla normativa nazionale, è vietato cacciare a distanza inferiore a cento metri da macchine operatrici agricole in funzione.
In Emilia-Romagna a oggi il numero degli sfollati è dimezzato rispetto all’inizio dell’emergenza meteo: da circa 2.500 ai 1.266 attuali, quasi tutti in assistenza autonoma. Quelli assistiti in palestre e in palazzetti sono 140.
L’aggiornamento arriva oggi nel punto stampa della presidente facente funzioni della Regione, Irene Priolo, che fa anche la conta dei salvataggi con 24 voli in elicottero durante questa nuova alluvione: 140 persone, ma anche quattro cani e cinque gatti.
“Perché può sembrare banale – dice- ma ci sono persone che non vogliono lasciare le loro case senza i lor animali da affezione”.
Da inizio emergenza hanno lavorato 960 volontari della Regione e 830 delle colonne mobili regionali e organizzazioni nazionali. I volontari in campo sono in aumento costante per favorire il rispristino della normalità: ci sono ancora cinque colonne mobili regionali, con circa 350 persone tra volontari e funzionari.
A questi si aggiungono le 170 unità delle organizzazioni di volontariato nazionali, oltre ai 400 volontari dell’Emilia-Romagna. Nei comuni più colpiti ci sono i referenti delle colonne mobili, del Dipartimento, dell’agenzia e delle aziende di servizi per dare supporto ai Comuni oltre agli uomini della colonna mobile regionale per l’allestimento dei lettini da campo, la cucina e la ristorazione e per il supporto tecnico (ad esempio gestione delle torri faro).
Avviata sul territorio anche l’assistenza agli animali negli allevamenti, in capo alla sanità regionale. Al lavoro ci sono poi 16 unità tra psicologi e assistenti sociali. Nel frattempo sono già iniziate anche le operazioni di smaltimento dei rifiuti, con sette aree di ammassamento allestite da Hera. “Voglio ringraziare tutti i volontari e gli operatori delle forze dell’ordine e della Protezione civile, tra cui tanti provenienti da altre regioni, che come sempre stanno dando una dimostrazione di generosità e professionalità straordinaria, così come tutti i sindaci che stanno reagendo di fronte a questa ennesima avversità”, dice Priolo.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it