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De Magistris: “In Italia la sanità pubblica è devastata”

Per il leader di Unione popolare, in 10 anni ci sono 45mila medici in meno e si sono chiusi 180 ospedali

Pubblicato:21-09-2022 14:39
Ultimo aggiornamento:21-09-2022 14:39
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REGGIO CALABRIA – “L’Italia si è accorta della devastazione della sanità pubblica con la pandemia, altri se ne erano accorti prima, sulla propria pelle. È stato detto che la pandemia aveva aperto gli occhi dei politici, che il Pnrr era una grande occasione, c’erano i poteri emergenzali i super commissari, si sarebbe ricostruita la filiera sanitaria. Chiediamo però agli italiani del Sud, del Centro e del Nord, se adesso si riescono a curare meglio, se c’è una prevenzione migliore”. Così il leader nazionale di Unione popolare, Luigi de Magistris, impegnato in Calabria in un tour elettorale in vista delle politiche del 25 settembre affrontando i temi della sanità.

“Abbiamo fatto un calcolo come Unione popolare – ha aggiunto – in dieci anni abbiamo registrato 45mila medici e infermieri in meno, 180 ospedali chiusi, 850 presidi di sanità pubblica in meno. Di contro sono state molte cliniche private, con dentro spesso politici o familiari di politici. Noi non abbiamo nulla contro i privati, ma uno Stato deve innanzitutto garantire la sanità”.

IN CALABRIA LA SALUTE PUBBLICA NON E’ GARANTITA


“Nel nostro giro in Calabria saremo in diversi presidi della salute pubblica non garantita, quelli delle promesse sulla sanità. Ad esempio, in una terra che conosco bene come la Calabria, se si impiega un’ora e mezza per arrivare in ospedale non si possono chiamare morti, ma omicidi. Anche sui luoghi di lavoro, Unione popolare prevede un inasprimento delle pene per le morti sul lavoro“.

UNIONE POPOLARE DICE NO ALL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA, IL SUD SAREBBE PIÙ ULTIMO

“In questa campagna elettorale non si è parlato di lotta alla corruzione, alle mafie e soprattutto della parte più insidiosa che mira a gestire e controllare il denaro pubblico. Non vogliono che si sappia come non stanno ancora spendendo i soldi del Pnrr. Da uomo del Sud e radicato in Calabria, in Campania e nel Mezzogiorno, voglio sottolineare che Unione popolare è l’unica forza che dice no all’autonomia differenziata che vogliono un po’ tutti e renderebbe il Sud ancora più ultimo rispetto alla situazione in cui ci troviamo”.

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