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Fridays for Future a Bologna: “Il Passante mina la qualità della vita”

I giovani attivisti per il clima a Bologna si ritrovano domani in piazza per una manifestazione targata "No Passante", criticando le scelte del Comune

Pubblicato:21-09-2022 13:06
Ultimo aggiornamento:21-09-2022 13:06

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BOLOGNA – È targata decisamente “No Passante” la manifestazione Fridays for Future a Bologna che tornerà ad animare il centro domani, a pochi giorni dalle elezioni, lanciando un nuovo “climate global strike”. Nell’ambito di una mobilitazione annunciata in tutta Italia e a livello internazionale, in città l’appuntamento che si danno i giovani attivisti è per le 16 in piazza Verdi: attraversando il centro, il corteo (segnalato per tempo alla Questura) terminerà il suo percorso alle 19 in piazza San Francesco. Seguirà un aperitivo a Split, lo spazio (antagonista) “per liberare il tempo” di via San Giacomo, con festa conclusiva all’Ex Centrale di via di Corticella. Si tratta della prima puntata di “un autunno che definiamo caldo, viste le temperature e vista la mobilitazione politica che ci sarà in città, proseguendo il 22 ottobre con una manifestazione contro il Passante, insieme con il presidio Gkn, e il 23 un festival No Passante”. Annunciano tutto Beatrice Trentin e Lorenzo Tecleme, due giovani attivisti Fff in una conferenza stampa nel cortile comunale di palazzo d’Accursio, dove viene esposto lo striscione “Azione collettiva – Suicidio collettivo”. Tuona in particolare Trentin contro il Passante di mezzo caro al sindaco Pd, Matteo Lepore, nella sua versione annunciata come green non da oggi: “Il Passante di mezzo non risolverà i problemi di traffico della città, ma porterà altre auto e altro smog. Non basta una pennellata di verde, chiamarlo ‘green’ non ha senso perché non ci saranno migliorie. Intanto, case e cortili dei cittadini vengono espropriati e cementificati. Il Comune sta solamente abbassando la qualità della vita dei quartieri– stronca la giovane attivista- che il Passante attraverserà”.

“PEZZI DI CASE ESPROPRIATI E CORTILI CEMENTIFICATI”

Rincara Trentin: “A Bologna contestiamo la linea del Comune sul Passante di mezzo, non lo vogliamo noi e non lo vogliono i cittadini, a partire da quelli che stanno subendo gli espropri, con pezzi di case che vengono portati via e cortili cementificati”. Tutto questo per far largo all’infrastruttura, “che- prosegue Trentin- non risolve il problema del traffico in nessun modo: sappiamo che allargare l’autostrada non farà altro che portare altre auto e altro smog. Il Passante trasporterà merci a soli 3 chilometri dal centro cittadino, aumentare questi flussi commerciali è unica ragione per cui lo si vuole costruire. Già tante famiglie vivono vicino agli ingressi della tangenziale o nella zona dell’aeroporto, che nel frattempo ha aumentato di molto i voli sulla città. Tutte le nostre richieste di installare centraline per il rilevamento dell’inquinamento- segnala l’attivista- sono cadute nel vuoto. Il Comune continua a rifiutarsi, non c’è interesse a monitorare l’impatto sulla salute”.


“SCOLLAMENTO TOTALE TRA CLASSE POLITICA E REALTÀ”

Aggiunge Tecleme: “Usciamo da un’estate surreale, che passerà alla storia per una siccità senza precedenti e per l’alluvione delle Marche, con morti di cambiamento climatico e crisi energetica. Siamo dipendenti dai dittatori esteri sull’energia fossile, da Putin all’Azerbaigian. Di tutto questo in campagna elettorale si parla poco, le soluzioni sono peggio del male, tra centrali a carbone e nuovi gasdotti o rigassificatori. C’è uno scollamento totale tra classe politica e realtà”. Sulle elezioni, affiora la stessa delusione: “Se avessimo qualcuno che ci rappresenta, avremmo meno bisogno di scendere in piazza. Ci sono forze più attente di altre e tanti partiti ci hanno corteggiato in campagna elettorale, Pd, M5s, Sinistra Italiana, Unione Popolare. Qualcuno ha idee interessanti, ma poi- sospira Tecleme- quando sono stati al Governo hanno fatto tutt’altro”.

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