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ROMA – Sessualità e affettività delle persone con disabilità intellettiva. Un equilibrio difficile e le famiglie sono chiamate ad accompagnare le proprie figlie e i propri figli nella crescita, a sostenerli nelle loro prime autonomie ed incoraggiarli nel loro percorso di giovani adulti, restando punti di riferimento essenziali. I giovani adulti con sindrome di Down hanno bisogno di essere ascoltati, supportati e guidati in questo percorso spesso pieno di ostacoli e incertezze. È per dare risposte concrete e indicazioni utili che CoorDown organizza il 24 settembre il Convegno Nazionale “L’amore ha bisogno di spazio” al Centro Congressi SGR di Rimini, una giornata di approfondimento, workshop e condivisione con esperti, genitori, psicologi, operatori e insegnanti e la partecipazione diretta e attiva di ragazze, ragazzi e adulti con sindrome di Down.
Obiettivo del convegno- fanno sapere gli organizzatori- è riflettere insieme sulla costruzione di percorsi educativi condivisi di accompagnamento alle relazioni e alla sessualità, che possano offrire strumenti adeguati e rispettosi ai giovani adulti con sindrome di Down, che siano di supporto alle famiglie e siano realizzati in un’ottica di rete che sappia coinvolgere anche operatori e insegnanti. Nel corso della mattina il programma prevede la lezione magistrale del Prof. Fabio Veglia con sessioni di domande finali e l’intervento di Donatella Oggier-Fusi. Nel pomeriggio l’apertura con la Dott.ssa Angela Becorpi e la divisione in 4 gruppi di lavoro per giovani adulti, famiglie, operatori e insegnanti coordinati da Fabio Veglia, Donatella Oggier-Fusi, Ivana Pili, Anna Pretolani, Caterina Bossa, Elisa Orlandini e Antonella Falugiani. A chiudere i lavori una sessione plenaria con i risultati della giornata.
Alla vigilia della Giornata Nazionale delle Persone con sindrome di Down (9 ottobre 2022), CoorDown ha scelto di promuovere il diritto di vivere una relazione sentimentale e una vita sessuale indipendente. Il tema è stato lanciato con la campagna di sensibilizzazione internazionale “JUST THE TWO OF US” il 21 marzo in occasione della Giornata Mondiale sulla sindrome di Down. Un video coinvolgente e ironico che racconta come la coppia protagonista, attraverso la presenza ingombrante delle rispettive famiglie, riesca a trovare la propria intimità e a lanciare il messaggio: “L’amore ha bisogno di spazio”. In occasione del lancio della campagna mondiale, CoorDown ha realizzato il sito online in italiano e inglese justthetwoofus.org/it/ dove trovare informazioni, approfondimenti e domande frequenti per diffondere strumenti utili a famiglie e operatori.
Le persone con sindrome di Down sono spesso considerate degli “eterni bambini”, e, come tali, sono protetti o tenuti lontani da tutto ciò che ha a che fare con l’età adulta, compresa la sessualità. Ma le persone con la sindrome di Down hanno gli stessi bisogni di chiunque altro e hanno lo stesso diritto di vivere una vita sessuale e amorosa indipendente e di ricevere informazioni accessibili. Un’educazione alle relazioni e alla sessualità può permettere di vivere la propria vita affettiva in modo sano e soddisfacente, oltre che essere essenziale per sostenere le persone con disabilità intellettiva a comprendere i loro diritti, conoscere il proprio corpo, i concetti di “consenso” e di “sesso sicuro” e per proteggerli da potenziali abusi.
Antonella Falugiani, Presidente di CoorDown ODV dichiara: “Nel nostro Paese il tema della sessualità è molto spesso ancora un tabù e, a maggior ragione, nell’immaginario collettivo è difficile costruire un’idea di sessualità che tenga dentro l’umanità intera, ivi comprese le persone con disabilità intellettiva. Nessuno di noi ha una risposta certa, ma il mio impegno impone innanzitutto l’ascolto, ed è da questo ascolto che siamo partiti per tentare di garantire un diritto essenziale e superare, insieme, paure e resistenze”.
Il professor Fabio Veglia dichiara: “Il compito principale di chi lavora a favore delle persone con disabilità è permettere loro di determinare almeno in parte la propria vita, di orientare le proprie scelte e eventualmente condividere con qualcuno, anche nell’intimità, sentimenti, storie e significati. Dare dunque voce al loro desiderio e restituire carezze alle loro mani. Ci proviamo, ci impegniamo. La promessa è sempre questa: noi ti accompagniamo, man mano che cammini da solo, ti lasciamo andare la mano, però siamo sempre qua e se ti volti indietro ci vedrai”.
Donatella Oggier – Fusi, consulente e formatrice conclude: “Le buone carezze, i tocchi adeguati e le storie d’amore hanno bisogno di spazi e tempi per essere appresi, sperimentati e raccontati; hanno bisogno anche di contesti di vita attenti e rispettosi così come di persone di riferimento formate e informate. Familiari e professionisti insieme, ognuno con le proprie competenze e i propri punti d’osservazione complementari, per poter accompagnare con rispetto la persona con disabilità nel suo percorso di crescita, di autonomia e di scoperta del mondo”.
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