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Draghi condanna Putin: “Le responsabilità della guerra sono chiare, aiutare Kiev unica scelta”

Il premier interviene all'Assemblea Generale Onu: "Mosca viola le regole internazionali, serve il multilateralismo per raggiungere la pace". E all'Ue chiede ancora il tetto al prezzo del gas

Pubblicato:22-09-2022 13:17
Ultimo aggiornamento:22-09-2022 13:17

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ROMA – “L’invasione dell’Ucraina viola i valori e le regole su cui da decenni poggia la sicurezza internazionale, la convivenza civile tra Paesi”. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel suo discorso all’Assemblea Generale Onu in corso a New York. Per il premier, però, l’unica via per concludere la guerra è affidarsi al “multilateralismo che si celebra in quest’aula”. Perché, ricorda l’ex presidente della Bce, “il nostro obiettivo è la pace“. E torna a sollecitare l’Ue: “Serve un tetto al prezzo del gas“.

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DRAGHI CONDANNA LA RUSSIA: “RESPONSABILITÀ GUERRA SOLO SUA”

Per Draghi, “l’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia e le crisi che ne derivano – alimentare, energetica, economica – mettono a rischio i nostri ideali collettivi come raramente era accaduto dalla fine della Guerra Fredda. Queste crisi si affiancano alle altre grandi sfide dei nostri tempi – il cambiamento climatico, la pandemia, le diseguaglianze – e ne amplificano i costi, soprattutto per i più deboli”.


Il premier è netto: “Le responsabilità del conflitto sono chiare – e di una parte sola. Ma è nostra responsabilità collettiva trovare risposte a questi problemi con urgenza, determinazione, efficacia. Non possiamo dividerci tra Nord e Sud del mondo. Dobbiamo agire insieme e riscoprire il valore del multilateralismo che si celebra in quest’aula. L’Assemblea Generale è il luogo in cui il mondo si apre al dialogo e al confronto, elementi essenziali per una coesistenza pacifica fra Paesi. Come recita lo Statuto del 1945, l’obiettivo delle Nazioni Unite è ‘mantenere la pace e la sicurezza internazionale’, ‘promuovere il progresso economico e sociale di tutti i popoli'”, ricorda Draghi.

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DRAGHI: “AIUTARE L’UCRAINA ERA L’UNICA SCELTA”

“Eravamo convinti di non dover più assistere a guerre di aggressione in Europa – prosegue il premier – I sogni imperiali, il militarismo, le violazioni sistematiche dei diritti civili e umani ci sembravano relegati al secolo scorso. Da febbraio abbiamo invece assistito a bombardamenti di teatri, scuole, ospedali; a violenze e soprusi nei confronti di civili, di bambini; al tentativo di soggiogare una democrazia libera e sovrana, che ha reagito con orgoglio e coraggio per difendere la propria indipendenza, la propria dignità”.

Per questo, rimarca Draghi, “aiutare l’Ucraina a proteggersi non è stata soltanto la scelta corretta da compiere. È stata l’unica scelta coerente con gli ideali di giustizia e fratellanza che sono alla base della Carta delle Nazioni Unite e delle risoluzioni che questa Assemblea ha adottato dall’inizio del conflitto. L’Italia ha agito senza indugi – sottolinea il premier -, insieme agli altri Paesi membri dell’Unione Europea, agli alleati della Nato e del G7, a tutti i partner che come noi credono in un sistema internazionale basato sulle regole e sul multilateralismo. Insieme, abbiamo risposto alle richieste del presidente Zelensky, perché un’invasione militare pianificata per mesi e su più fronti non si ferma soltanto con le parole“.

DRAGHI: “MOSCA VOLEVA CONQUISTARE KIEV IN POCHE SETTIMANE”

“Abbiamo imposto sanzioni senza precedenti alla Russia, per indebolirne l’apparato militare e convincere il presidente Putin a sedersi al tavolo dei negoziati. Abbiamo accolto migliaia di rifugiati, assistito chi è rimasto in Ucraina e siamo pronti a finanziare la ricostruzione del Paese – perché agli orrori della guerra si risponde con il calore della solidarietà. Il piano di Mosca era conquistare Kiev in poche settimane. I soldati ucraini hanno vanificato questa strategia e obbligato la Russia a un conflitto più lungo e logorante, grazie anche alla nostra assistenza militare”.

IL BILANCIO DI DRAGHI SULLA GUERRA IN UCRAINA

“Nelle ultime settimane – ricorda Draghi – un’eroica controffensiva ha permesso all’Ucraina di recuperare migliaia di chilometri quadrati di territorio a partire da Kharkiv, e costretto l’esercito russo a ripiegare. L’esito del conflitto – ammette il presidente del Consiglio – resta ancora imprevedibile, ma Kiev sembra avere acquisito un vantaggio strategico importante. Le sanzioni che abbiamo imposto a Mosca hanno avuto un effetto dirompente sulla macchina bellica russa, sulla sua economia. La Russia fatica a fabbricare da sola gli armamenti di cui ha bisogno, poiché trova difficile acquistare il materiale necessario a produrle”.

LE SANZIONI ALLA RUSSIA

Il Fondo Monetario Internazionale prevede che l’economia russa si contragga quest’anno e il prossimo di circa il 10% in totale, a fronte di una crescita intorno al 5% ipotizzata prima della guerra”, sottolinea Draghi. “L’impatto delle misure è destinato a crescere col tempo, anche perché alcune di esse entreranno in vigore solo nei prossimi mesi. Con un’economia più debole, sarà più difficile per la Russia reagire alle sconfitte che si accumulano sul campo di battaglia. L’unità dell’Unione europea e dei suoi alleati è stata determinante per offrire all’Ucraina il sostegno di cui aveva bisogno, per imporre costi durissimi alla Russia“.

“Mosca ha da subito tentato di dividere i nostri Paesi, a usare il gas come arma di ricatto. L’Italia ha reagito con tempestività per diversificare le fonti di approvvigionamento di gas, per accelerare lo sviluppo dell’energia rinnovabile“, spiega Draghi. “A oggi, abbiamo dimezzato la nostra dipendenza dal gas russo e contiamo di diventarne completamente indipendenti dal 2024. In questo percorso, beneficiamo degli accordi con numerosi Paesi africani – dall’Algeria all’Angola, alla Repubblica del Congo. Vogliamo sviluppare insieme tecnologie verdi, mettere l’Africa al centro della transizione ecologica. La guerra in Ucraina ha ridisegnato la geografia energetica e con essa il quadro geopolitico”.

DRAGHI: “UE IMPONGA TETTO AL PREZZO DEL GAS”

“Per mantenere una posizione unita, risoluta, coerente con i nostri valori, è essenziale preservare la coesione sociale – rimarca Draghi – L’aumento del costo dell’energia mette a rischio la ripresa economica, limita il potere d’acquisto delle famiglie, danneggia la capacità produttiva delle imprese, può fiaccare l’impegno dei nostri Paesi per l’Ucraina. Per aiutare le imprese e i cittadini a fronteggiare i rincari in Italia abbiamo speso circa il 3,5% del nostro prodotto interno lordo. Ora dobbiamo fare di più, soprattutto a livello europeo”.

“Come l’Italia sostiene da tempo, l’Unione europea deve imporre un tetto al prezzo delle importazioni di gas – ribadisce il premier – anche per ridurre ulteriormente i finanziamenti che mandiamo alla Russia. L’Europa deve sostenere gli Stati membri mentre questi sostengono Kiev. L’Unione europea deve anche usare la forza delle sue istituzioni per mettere i suoi vicini al riparo dalle rivendicazioni russe. La guerra di aggressione in Ucraina ha risvegliato o rafforzato in molti Paesi il desiderio di Europa“.

DRAGHI: “OBIETTIVO È UNA PACE ACCETTABILE PER L’UCRAINA”

Draghi prosegue: “Il governo italiano ha fortemente voluto la candidatura dell’Ucraina a Stato membro e sostiene con convinzione l’integrazione dei Balcani occidentali, della Moldavia, della Georgia nell’Unione europea. Dalle crisi si esce soltanto guardando lontano, con coraggio e con ambizione. Il nostro obiettivo è la pace. Una pace – puntualizza il capo del Governo – che sia ritenuta accettabile dall’Ucraina – la sola che può essere duratura e sostenibile. Finora, la Russia non ha dimostrato di volere la fine del conflitto: i referendum per l’indipendenza nel Donbass sono un’ulteriore violazione del diritto internazionale che condanniamo con fermezza. Tuttavia, l’Italia resta in prima linea per provare a raggiungere un accordo, quando sarà possibile”.

DRAGHI: “NON POSSIAMO RISCHIARE LA CATASTROFE NUCLEARE”

L’accordo sull’esportazione del grano ucraino è stato un momento di collaborazione importante tra le parti, per cui voglio ringraziare l’Onu, il segretario generale Guterres, la Turchia. Il nostro auspicio – dice Draghi – è che si possano raggiungere altri momenti di cooperazione, a partire dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia. L’accesso alla centrale di una squadra di esperti dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica rappresenta un passo avanti. Ora è essenziale arrivare a qualche forma di demilitarizzazione dell’area. Non possiamo rischiare la catastrofe nucleare. L’invasione russa dell’Ucraina ha prodotto conseguenze che vanno ben oltre i confini dell’Europa“.

Alla guerra di aggressione – spiega il premier – dobbiamo rispondere riaffermando i valori alla base di questa assemblea: il rispetto dei diritti, la cooperazione internazionale, la non-belligeranza. La nostra reazione alla guerra in Ucraina serve a riaffermare che la violenza gratuita non può avere spazio nel ventunesimo secolo. L’Italia auspica ci possa essere un futuro in cui la Russia torni al rispetto dei principi che scelse di sottoscrivere nel 1945. Un mondo diviso in blocchi, attraversato da rigide demarcazioni ideologiche e contrapposizioni militari non genera sviluppo, non risolve problemi. Dobbiamo mantenere le nostre identità, ma condurre le relazioni internazionali in modo responsabile, legale, pacifico”.

L’IMPEGNO PER IL CLIMA

Nel corso del suo intervento, Draghi parla anche della lotta al riscaldamento globale: “Grazie a un ritrovato spirito di cooperazione, abbiamo intensificato la lotta al cambiamento climatico. Per la prima volta, tutti gli Stati membri del G20 si sono impegnati a cercare di mantenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali e hanno accettato le basi scientifiche di questo obiettivo. Dobbiamo continuare a sostenere i Paesi più vulnerabili a difendersi dagli impatti dei cambiamenti climatici e a portare avanti i loro percorsi di transizione. La crisi ambientale ci coinvolge tutti, e dobbiamo uscirne tutti insieme. L’impegno italiano per la pace, per la solidarietà internazionale è incessante”.

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