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Solinas e Nieddu annunciano 5.127 assunzioni per la sanità in Sardegna entro il 2023

Il presidente della Regione assicura: "Nessuna situazione fuori controllo". I Progressisti attaccano: "Scollegato dalla realtà"

Pubblicato:21-09-2021 18:47
Ultimo aggiornamento:21-09-2021 18:49
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SOLINAS NIEDDU
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CAGLIARI – “Tra il 2021 e il 2023 saranno 3.046 i dipendenti del sistema sanitario regionale che andranno in pensione, tra personale sanitario, tecnico, amministrativo e professionale. Per lo stesso periodo l’obiettivo è di fare 5.127 assunzioni”. A dirlo il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, in una conferenza stampa convocata oggi a Villa Devoto, insieme all’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, al direttore generale dell’assessorato, Marcello Tidore, e al commissario Ats, Massimo Temussi.

Nel dettaglio, l’organico delle aziende che prenderanno il posto dell’attuale Ats, cioè in Ares e nelle Asl che presto saranno operative in attuazione della riforma, passerà da 14.284 unità a 15.763 a fronte di 2.245 cessazioni: l’Arnas G. Brotzu da 3.133 unità a 3.409, a fronte di 587 cessazioni, all’Aou di Cagliari da 1.371 a 1.500, al netto di 57 cessazioni, all’Aou di Sassari da 2.547 a 2647, a fronte di 156 cessazioni, all’ Areus da 87 a 111.

“La pandemia, a cui nessun sistema sanitario nel mondo era preparato, ha messo in evidenza alcuni errori di programmazione che si sono stratificati negli ultimi decenni- sottolinea Solinas-. Uno di questi riguarda il nodo del personale. Oggi la carenza cronica di personale medico, rappresenta il grande nodo, non solo in Sardegna, ma a livello nazionale”. Prosegue il governatore: “Spesso si critica l’andamento attuale delle aziende sanitarie, ma ci si dimentica che la nostra riforma non è stata ancora attuata. Dal primo gennaio 2022, quando nasceranno le Asl, i centri decisionali ritorneranno sul territorio, riavvicinando i servizi al cittadino. Verrà ripristinato il legame diretto ‘sanità-territorio’, andato perduto con l’adozione del sistema centralistico fondato sull’azienda unica, inadeguata a rispondere in modo efficace alle esigenze e ai problemi nelle specifiche realtà”. Non solo. Dalla conferenza stampa, è emerso come attualmente siano 66 i concorsi programmati per 799 posti complessivi a tempo indeterminato tra personale sanitario, tecnici e amministrativi delle aziende sanitarie. Le procedure sono state avviate per 62 concorsi, di cui 25 già conclusi, per un totale di 191 posti. Nel corso dell’emergenza covid sono state effettuate 1.587 assunzioni tra medici, infermieri, tecnici e amministrativi. Più nel dettaglio il reclutamento dei medici ha visto il coinvolgimento, oltre agli specializzati, anche degli specializzandi e dei laureati abilitati, nonché dei medici in pensione. “Negli ultimi due anni- spiega Solinas- la Regione ha recuperato un pesante ritardo sul fronte dell’assistenza primaria dei medici di base, con l’attribuzione delle titolarità delle sedi carenti individuate dal 2014 al 2017, che, nel 2019, ancora non risultavano assegnate. A febbraio e ad agosto l’assessorato della Sanità ha bandito sedi carenti del 2018, 2019 e 2020, 244 sedi solo per le ultime due annualità, attualmente in fase di assegnazione”. Sono stati poi autorizzati ed espletati i corsi “Est” per l’abilitazione di 60 medici dell’emergenza territoriale, “uno dei primi provvedimenti dell’attuale esecutivo regionale per rispondere alla forte carenza di medici in servizio nelle ambulanze medicalizzate- ricorda Solinas-. I corsi di abilitazione mancavano nell’isola da oltre dieci anni“.

Per potenziare l’assistenza, incrementare il volume delle attività ambulatoriali ospedaliere e territoriali e ridurre i tempi d’attesa necessari per l’accesso alle prestazioni, “abbiamo stanziato 20 milioni di euro da destinare alle prestazioni aggiuntive- conclude Solinas- con l’obiettivo di estendere gli orari di attività degli ambulatori, ipotizzando anche prestazioni nei fine settimana”. Sottolinea l’assessore Nieddu: “Il momento è molto complicato, e purtroppo la pandemia, con le sue ripetute ondate, non ci consente di mettere in campo con serenità le riforme strutturali che abbiamo iniziato. Abbiamo comunque stanziato molte risorse per l’abbattimento delle liste di attesa e abbiamo finalmente finanziato in maniera completa il monte ore della specialistica ambulatoriale. E abbiamo programmato per il 2021-2023 risorse per 30 milioni di euro, ogni anno 254 nuove borse di studio per le scuole di specializzazione medica e sanitaria nell’area non medica. Nel 2018 erano ventinove”. La problematica fondamentale in Sardegna, “la madre di tutti i problemi- ribadisce Nieddu- è la carenza di medici specialisti, che purtroppo non possiamo colmare in breve tempo perché non c’è stata una programmazione adeguata, né a livello nazionale, né regionale”.

SOLINAS: “NESSUNA SITUAZIONE FUORI CONTROLLO”

 “Vorrei che fosse ben spiegato ai sardi come non ci sia nella sanità sarda una situazione fuori controllo e sine cura. La Regione ha messo in campo una serie di azioni per affrontare problemi che purtroppo riguardano tutto il Paese e molti Stati del mondo”. Così il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, oggi durante la conferenza stampa, insieme all’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, al direttore generale dell’assessorato, Marcello Tidore, e al commissario Ats Massimo Temussi, convocata per fare il punto “sulla sanità nell’isola- le parole del governatore- non solo per quanto riguarda la situazione covid, ma nel suo complesso”. E un incontro con i giornalisti che sembra una risposta alla mobilitazione proprio a difesa della sanità pubblica organizzata dalla Rete sarda di comitati e associazioni, in programma venerdì prossimo a Cagliari. “Serve una leale collaborazione tra istituzioni- spiega Solinas– abbiamo davanti una stagione particolarmente complessa e l’obiettivo di tutti è quello di garantire una sanità pubblica efficiente. Tutto questo non può risolversi in una dinamica conflittuale tra la Regione e gli ‘ennemila’ comitati che nascono, come se l’esecutivo non avesse a cuore la soluzione di problemi. Come se ci fosse bisogno di una sollevazione popolare per attirare l’attenzione su temi che, non solo sono ben presenti, ma sono oggetto di provvedimenti già adottati e in fase di adozione”.


PROGRESSISTI: “SOLINAS SCOLLEGATO DALLA REALTÀ”

“Sulla sanità il presidente Solinas sembra scollegato dalla realtà. Ascolti medici e personale, i comitati, i cittadini e il Consiglio regionale per capire la situazione disastrosa del sistema sanitario isolano”. Così in una nota congiunta i consiglieri regionali del gruppo Progressisti, commentano le dichiarazioni del governatore sardo, Christian Solinas, rilasciate ai giornalisti durante la conferenza stampa di questa mattina. “Troppo impegnato in vicende personali, il presidente della Regione racconta dell’organizzazione di un sistema sanitario che evidentemente non riguarda la Sardegna- attaccano i consiglieri di opposizione- tutto proiettato verso un futuro immaginario, ma senza una risposta ai problemi che ogni giorno affrontano medici, personale sanitario, pazienti e familiari“.

Acclarato che nessuno poteva immaginare l’esplosione del covid, “chiarito che diversi problemi hanno radici negli anni, sottolineato che siamo stati tra i primi critici degli ultimi tentativi di riforme che guardavano più ai contenitori che ai contenuti- si legge nel comunicato- è però utile ricordare al presidente della Regione di essere stato l’unico al mondo, nel pieno di una pandemia, a voler approvare e far approvare alla sua maggioranza una riforma sanitaria che, ancora non operativa, ha di fatto paralizzato l’intero sistema regionale”.

Ad esempio, la prolungata gestione commissariale, “fuori da ogni prassi ma obbligata dalle difficoltà tutte interne ai partiti della maggioranza nella spartizione delle poltrone-attaccano i Progressisti- la smobilitazione dei piccoli ospedali con il conseguente abbandono dei territori, l’assenza denunciata per mesi dagli amministratori locali di servizi essenziali come il medico di base nei piccoli centri, le liste d’attesa cresciute a dismisura, il sistema dei Pronto soccorso che da tempo non reggono più e lavorano in totale confusione, le continue e precise denunce delle associazioni dei pazienti cronici, le troppe opacità nel sistema degli appalti, non possono essere derubricate al tentativo, da parte dei comitati che da mesi portano avanti rivendicazioni sancite dalla Costituzione, di creare ‘una dinamica conflittuale’ con la Regione”.

Per i Progressisti, dunque, “Solinas farebbe bene ad ascoltare invece le segnalazioni, i suggerimenti, le richieste e gli allarmi che da tempo arrivano da tutta la Sardegna. Da parte nostra, lo ripetiamo, c’è la massima disponibilità alla collaborazione che lui stesso chiede: l’obiettivo deve essere quello di una sanità pubblica efficiente, presente sul territorio e vicina alle cittadine e ai cittadini. Non il sistema messo in campo sinora, tutto incentrato sul bilanciamento dei poteri politici e della spartizione delle poltrone”.

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