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Report del Consiglio Grande e Generale del 18 settembre mattina – pomeriggio

Di seguito una sintesi degli interventi

Pubblicato:21-09-2020 15:51
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:55
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Nella seduta del Consiglio Grande e Generale del 18 settembre i lavori si concentrano in particolar modo sulla ratifica dei Decreti-Legge e dei Decreti-Delegati. Via libera al Decreto – Legge 2 settembre 2020 n.147 (Disposizioni preventive per il contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19), al Decreto – Legge 10 settembre 2020 n.148 (Disposizioni in materia di lotta al terrorismo – Modifiche al Codice Penale), al Decreto Delegato 13 luglio 2020 n.117 – (Recepimento della Decisione del Comitato di Cooperazione UE – San Marino n. 1/2020 in materia di produzione, etichettatura e commercializzazione dei prodotti biologici). Il Decreto – Legge del 2 settembre n.147 riaccende in particolar modo lo scontro tra maggioranza e opposizione sul tema del Covid. “Dobbiamo – è l’appello di Andrea Zafferani (Rf) – trovare una giusta via di mezzo tra il non bloccare il nostro Paese e degli elementi di prudenza che consentono di tenere sotto controllo questa pandemia. Ciò che è stato fatto nei mesi scorsi non è questa giusta via di mezzo, oggi torniamo su un sentiero più prudente. “Nel periodo estivo c’è stato un atteggiamento che ha portato ad un abbassamento della guardia rispetto al fenomeno della pandemia” osserva Guerrino Zanotti (Libera). Parlando della revoca dell’obbligo della mascherina, Sara Conti (Rf) spiega che al “rammarico si è unito il disappunto quando c’è stata da parte di molti di noi la constatazione che questa apertura si è avuta in occasione della Festa dell’Amicizia”. “La volontà del Governo è di prevenire le situazioni di rischio ma di prevenirle evitando situazioni di chiusura a livello economico. Far passare l’idea di un Paese non preparato non rispecchia i provvedimenti che il Governo adotta in base all’evolversi della situazione del contagio anche rispetto ai Comuni limitrofi e altri Stati” è la replica del Segretario di Stato Elena Tonnini. I lavori proseguono quindi fino alle 17 quando vengono interrotti per la cerimonia di insediamento degli Ecc. Reggenti.

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Di seguito una sintesi degli interventi


Comma 7

RATIFICA DECRETO DELEGATO 13 luglio 2020 n.117 – Recepimento della Decisione del Comitato di Cooperazione UE – San Marino n. 1/2020 in materia di produzione, etichettatura e commercializzazione dei prodotti biologici

Segretario di Stato Stefano Canti: Questa decisione è la conclusione di un lungo iter diplomatico iniziato nel 2017 e che ha coinvolto tanti uffici sammarinesi. La ratio è la necessità di eliminare tutti gli ostacoli alla circolazione dei prodotti bio sammarinesi all’interno della Ue. Con l’adozione della decisione numero 1/2020, tutta la filiera viene equiparata a quella degli Stati membri Ue e lo stesso vale per i prodotti. Ciò si traduce nella possibilità di accedere ad un mercato molto più vasto e in maggiore certezza del diritto. In considerazione dell’importanza che il sopra esposto decreto riveste per San Marino, sia nella prosecuzione di un percorso di maggiore integrazione europea tra il nostro Paese e la Ue, chiedo di procedere con la ratifica di questo decreto. Ho il piacere di integrare la relazione dicendo che a questo decreto, a seguito degli incontri sopravvenuti tra tecnici, sono stati prodotti piccoli aggiustamenti che si sono tradotti nella proposta di emendamenti. Molti sono di forma ma altri di sostanza.

RATIFICA Decreto – Legge 2 settembre 2020 n.147 – Disposizioni preventive per il contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19

Segretario di Stato Elena Tonnini: Abbiamo depositato un emendamento dove si stabiliscono modalità di intervento del Congresso di Stato non solo attraverso il decreto delegato, ma a livello di prevenzione anche attraverso protocolli e linee guida utili ad esempio per la scuola o a fronteggiare ad esempio elementi di prevenzione.

Andrea Zafferani (Rf): Qualche considerazione politica va fatta. Non tanto sul decreto ma sulla genesi e quello che ci ha portato qua. Si sarebbe dovuto mantenere qualche presidio di sicurezza per evitare il ritorno dei contagi. Il Segretario alla Sanità ci disse che se sarebbe tornata la pandemia, l’avremmo gestita. Nel frattempo non c’è motivo per avere paura. Libertà assoluta. Avevamo eliminato anche i minimi presidi di sicurezza e ci eravamo proclamati Paese Covid-free. Non so se la scelta fosse dovuta a motivi di marketing. Oggi siamo qua a discutere un decreto che riporta in auge qualche ragionevole prescrizione di tipo sanitario come appunto la necessità di proteggere le vie respiratorie in alcuni luoghi. Abbiamo permesso delle manifestazioni in cui ci sono state situazioni di rischio. Inutile fare comunicati stampa contro le trasmissioni che sottolineano questi aspetti che possono mettere a rischio un quadro sanitario non solo sammarinese ma anche del circondario. E’ normale che venga posta sotto la lente di ingrandimento questa situazione da parte dei nostri vicini. Mi complimento con il Governo per aver scelto di non fare un lockdown totale: una scelta giusta. Ripeto: dobbiamo trovare una giusta via di mezzo tra il non bloccare il nostro Paese e degli elementi di prudenza che consentono di tenere sotto controllo questa pandemia. Ciò che è stato fatto nei mesi scorsi non è questa giusta via di mezzo, oggi torniamo su un sentiero più prudente.

Guerrino Zanotti (Libera): Nel periodo estivo c’è stato un atteggiamento che ha portato ad un abbassamento della guardia rispetto al fenomeno della pandemia. In qualche modo abbiamo rilevato quanto questo periodo di eliminazione di tutti i presidi sia stato utilizzato quasi a sostegno, in mancanza di altri interventi che non sono stati fatti, del comparto turistico. Ci era stato riferito che non ci sarebbe stata la necessità di procedere e provvedere alla realizzazione di protocolli e linee guida, oggi vediamo in un emendamento che si introduce la necessità di poter intervenire con linee guida e protocolli di comportamento, evidentemente rispetto alle attività che hanno ripreso avvio. Si deve dare indicazioni precise affinché queste situazioni non debbano essere gestite nell’emergenza. Mi riferisco a chi vive nella scuola e anche alle famiglie.

Marika Montemaggi (Libera): All’articolo 1 si dice che è fatto d’obbligo ai soggetti con sintomatologia di contattare il proprio medico curante. Sono inziate le scuole, i bambini sono rientrati e qualcuno ha manifestato i primi sintomi. E’ stata gestita in modo diverso a seconda dei casi e delle situazioni. Dobbiamo puntare ad avere un piano vero e proprio senza dover ricorrere a decreti d’urgenza. Dobbiamo metterci al riparo e dire questa volta non c’è più la scusa dell’emergenza. Dobbiamo essere pronti ed avere le misure adatte.

Sara Conti (Rf): I colleghi che mi hanno preceduto hanno già ribadito i concetti che vorrei esprimere io. Rafforzo ciò che ha detto Montemaggi prima di me. Con il Covid dobbiamo ancora convivere. Indispensabile dotarsi dei protocolli che ci consentirebbero di gestire al meglio l’emergenza se dovesse tornare. Rammarica aver visto una eccessiva leggerezza che il mio gruppo politico aveva ribadito quando era stata presa la decisione di togliere completamente l’obbligo di indossare le mascherine mentre nei Paesi confinanti non era così. Al rammarico si è unito il disappunto quando c’è stata da parte di molti di noi la constatazione che questa apertura si è avuta in occasione della Festa dell’Amicizia.

Giuseppe Maria Morganti (Libera): Una considerazione va fatta perché abbiamo la necessità di mantenere uno standard di controllo piuttosto ferreo soprattutto in vista dell’arrivo delle temperature più fredde. Alcuni Stati hanno colpevolmente sottovalutato tale fenomeno e altri non hanno nemmeno le potenzialità per poterlo fronteggiare. Bisognerebbe intervenire a monte e avere una prevenzione della diffusione del virus che possa in qualche maniera escludere o perlomeno attenuare al massimo quelle che potrebbero essere le conseguenze all’interno del settore scolastico. Vedere bambini in condizioni di assoluto isolamento è impossibie. In altre realtà ci sono numeri importanti per i test agli insegnanti. Regioni italiane si sono spese molto su questo fronte. Un pizzico di attenzione in più soprattutto all’interno della scuola. Si è provveduto a norme rigide che ricadono direttamente sulle famiglie. Un caso di contamianzione potrebbe generare problematiche ingestibili.

Eva Guida (Libera): Chiedo al Segretario Tonnini se è possibile fare un riferimento sui dati economici legati alla pandemia che hanno coinvolto San Marino. A che punto siamo con i tamponi, qual è la procedura, quanti ne abbiamo per poter procedere a fare uno screening sierologico abbondante, dal punto di vista economico capire l’andamento del posticipo degli incassi.

Segretario di Stato Elena Tonnini: La volontà del Governo è di prevenire le situazioni di rischio ma di prevenirle evitando situazioni di chiusura a livello economico. Far passare l’idea di un Paese non preparato non rispecchia i provvedimenti che il Governo adotta in base all’evolversi della situazione del contagio anche rispetto ai Comuni limitrofi e altri Stati. Oltre il 40 per cento della popolazione di San Marino ha eseguito almeno un test sierologico e il 10 per cento almeno un tampone. Fatto un nuovo accordo con una casa che produce tamponi per non rischiare di trovarci senza approvigionamenti. Introdotte procedure di monitoraggio per prevenire. Il nostro Paese è preparato e sta prevenendo le situazioni di rischio. Si stanno prendendo accordi per fare in modo che San Marino non rimanga senza vaccino. San Marino si sta creando i canali per assicurarsi che il vaccino possa essere disponibile. Elemento di prevenzione. Il Decreto dice che per adattarsi a una situazione in evoluzione si possono adottare anche strumenti più snelli. Realizzati una serie di eventi che hanno reso il nostro Paese vivo. Questo però non ha significato che da parte del Governo la situazione non è stata tenuta sotto controllo. Coinvolti più di 50 steward, la Gendarmeria, la Polizia Civile con cani antidroga.

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