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Cultura, Garlini: “Bilancio 20 anni ‘Pordenonelegge’ assolutamente positivo”

La kermesse ha registrato sold out e lunghe code agli incontri: in questa intervista l'entusiasmo di uno dei curatori, Alberto Garlini

Pubblicato:21-09-2019 10:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:43

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PORDENONE – “Il bilancio di questi vent’anni è assolutamente positivo. Questa è una manifestazione che non gira intorno a se stessa, che pretende di dare lezioni, ma è aperta, formula interrogativi, è un posto per orientarsi sul mondo che ci circonda”. Lo ha detto, all’agenzia Dire, Alberto Garlini, uno dei curatori di Pordenonelegge – insieme a Gian Mario Villalta e Valentina Gasparet. A poco più di ventiquattr’ore dal bilancio finale della festa, che ha registrato sold out e lunghe code agli incontri, è possibile già evidenziare un dato: i giovani sono la forza trainante della kermesse. Tutto il programma destinato alle scuole è andato esaurito. Circa 12 mila gli studenti che hanno affollato gli spazi dedicati agli eventi per ragazzi. E poi ci sono gli ‘angeli’ di Pordenonelegge, 225 ragazzi che custodiscono, sorvegliano, portano messaggi.

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“C’è una carica incredibile di passione dei giovani- ha spiegato Garlini- è un modo di questi ragazzi di mettersi a disposizione di chi viene. Da una recente indagine è emerso come molti di questi ragazzi, attraverso Pordenonelegge, hanno conosciuto persone che non avrebbero potuto conoscere, si sono arricchite, perché questa è una grande scuola di formazione a cielo aperto”. Garlini quest’anno ha pubblicato un romanzo ‘Il canto dell’ippopotamo’ (Mondadori) in cui ricorda la sua amicizia con Pierluigi Cappello, il poeta friuliano scomparso due anni fa.


“Senza di lui questa manifestazione non sarebbe così speciale- ha sottolineato Garlini- Pierluigi è stato l’anima trainante, quel periodo di gioia e libertà vissuto insieme è stato importante per realizzare oggi quello che abbiamo”. In vent’anni Pordenonelegge ha saputo evolversi. “Se siamo ancora qui è perché siamo riusciti a incontrare il gusto del pubblico, a migliorarci, a creare una manifestazione aderente al racconto del tempo– ha continuato Garlini-. Il lettore che viene qui intanto scopre che Pordenone è una città più bella di quello che si aspettava, ma trova anche una serie di interrogativi rispetto al presente, dai temi sul lavoro, l’economia, l’intelligenza artificiale, che lo aiuta a orientarsi nel mondo”. E per quanto riguarda il futuro della manifestazione, Garlini ha concluso: “A fine evento ci vedremo insieme agli altri e cercheremo di capire cosa è andato bene e cosa meno. Come sempre ripartiremo da lì, pronti a migliorarci e a continuare il lavoro di una vita”.

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