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Terzo settore, Milanese (Federsanità Confcooperative): “Stimolo a impresa sociale” /Video

Milanese: "Grande opportunità, ma occorre controllo"

Pubblicato:21-09-2017 14:39
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:42

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ROMA – Il presidente di Osa e di FederazioneSanità Confcooperative Lazio, Giuseppe Milanese, ha preso parte al convegno ‘Riforma del Terzo settore: le imprese sociali per lo sviluppo del Paese’, che si è tenuto presso la sede di Confcooperative di Roma. “L’incontro con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, è stato un incontro importantissimo– ha dichiarato Milanese a margine dell’incontro-, in quanto ha lanciato definitivamente in Italia l’impresa sociale“.

“Sarà un nuovo strumento di lavoro– ha continuato- uno strumento giuridico che consentirà alle cooperative in primis e a tutto il resto del mondo del volontariato di organizzarsi secondo i bisogni delle persone. Ricordiamoci sempre che abbiamo in Italia 7 milioni, forse anche qualcosa in più, di persone che vivono in stato di cronicità e fragilità, quindi l’impresa sociale sarà un ulteriore stimolo a imprenditorializzare tutta un’azione che da 30 anni le cooperative fanno nelle case delle persone e sul territorio. Quindi- ha concluso Milanese parlando con l’agenzia Dire- è una grande opportunità che naturalmente ha bisogno, come tutte le opportunità in questo Paese, di avere poi dei meccanismi di controllo e di verifica”.


Bobba: “Riforma può creare paese più giusto”

La riforma del terzo settore si propone di “creare un ecosistema favorevole affinché crescano le vocazioni all’impegno civico, sociale e volontario; affinché ci sia un numero di cittadini italiani, maggiore degli attuali 6 milioni, che cresca, perché questo fa un paese migliore, più giusto e più inclusivo”. Lo dice il sottosegretario al Lavoro con delega al terzo settore Luigi Bobba,  intervenuto anche lui a margine del convegno organizzato da Alleanza delle cooperative italiane.


Intervistato dalla Dire, Bobba auspica “una nuova nascita di imprese sociali che fanno le imprese, creando lavoro, opportunità e ricchezza, ma perseguano anche e primariamente una finalità sociale”. Infine, il sottosegretario guarda al futuro: “Nei prossimi anni speriamo in un numero maggiore di giovani, fino a 100 mila, che facciano un’esperienza di servizio civile, di servizio per la propria comunità, formandosi personalmente ma anche acquisendo qualcosa che gli servirà nel successivo itinerario lavorativo: un servizio civile per il paese ma a anche per migliorare ciascun giorno della loro vita”.

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