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Veneto addio, Sappada diventa friulana

Il passaggio è stato approvato al Senato

Pubblicato:21-09-2017 13:48
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:42

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TRIESTE – È bipartisan la soddisfazione in Friuli Venezia Giulia per il voto favorevole del Senato al passaggio di Sappada dal Veneto.

A livello istituzionale interviene il presidente del Consiglio, Franco Iacop, che ricorda come storicamente Sappada ha forti legami culturali e linguistici con il Friuli Venezia Giulia, la sua contiguità geografica la porta a considerare da sempre l’area di Forni come suo interlocutore di vicinato. Ma “ciò che mi piace evidenziare- aggiunge Iacop- è che il voto di oggi al Senato conferma il rispetto delle istituzioni centrali sia nei confronti di una volontà popolare che si è espressa in modo plebiscitario per il passaggio di Sappada al Friuli Venezia Giulia, sia nei confronti dei due Consigli regionali, che hanno entrambi avallato con un pronunciamento formale questa volontà”.

Il testo del disegno di legge era stato presentato al Senato da Isabella De Monte, poi diventata europarlamentare, che parla di “una straordinaria vittoria al primo tempo: una vittoria dei cittadini e della buona politica. Ora serve chiudere la partita alla Camera senza esitazioni”.


Secondo l’europarlamentare “oggi la politica si è dimostrata all’altezza: credibile dopo anni di tentennamenti e sordità davanti alle legittime aspettative dei cittadini. Aspettavamo questo passaggio in Aula da tempo e finalmente lo abbiamo visto concretizzarsi”. De Monte guarda al futuro ed a possibili difficoltà “se interessi di parte dovessero bloccare nuovamente l’iter, calpestando la volontà popolare, sarebbe davvero uno schiaffo ai nostri concittadini e un insulto alla credibilità stessa delle Istituzioni”.

Da parte di Forza Italia l’unico commento è affidato a Twitter con il capogruppo degli azzurri in Consiglio regionale, Riccardo Riccardi, che scrive: “Soddisfazione per voto #Senato su passaggio #Sappada a #Friuli. Grande lezione di civiltà e democrazia da comunità che decide il suo futuro”. Secondo il presidente della Provincia di Udine, il leghista Pietro Fontanini, è un’ottima notizie in un periodo in cui -facendo riferimento alla Catalogna- si mette in discussione la volontà dei cittadini. Ricordando che il referendum del 2008 si era chiuso con la vittoria del 78% dei sì, Fontanini, sottolinea che “il Senato ha dato un segnale forte di rispetto della volontà popolare. Speriamo che la Camera riesca a chiudere l’iter legislativo per concedere a Sappada il diritto che storia e cultura hanno riconosciuto già da tanti anni”.

Barbara Zilli, consigliera regionale della Lega Nord, evidenzia che si tratta di “un primo passo verso la vera autonomia. Il segnale che arriva dal Senato è di buon auspicio per i territori, sarebbe stato irrispettoso nei confronti di tutti i cittadini di Sappada che dieci anni fa hanno scelto di tornare in Friuli”. La leghista, ricordando poi che la festa 2017 della Patria del Friuli si è svolta proprio a nel quasi ex comune Veneto, auspica che l’iter si chiude al più presto, “questo è un importante passo avanti non solo per Sappada, ma rappresenta la vittoria dell’autodeterminazione dei territori“.

SERRACCHIANI: ARRIVATI FINO IN FONDO, VOTO CITTADINI ASCOLTATO

“È una soddisfazione particolare: finalmente il voto dei cittadini di Sappada e anche la volontà del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia sono state in qualche modo ascoltate dal nostro Parlamento. Un grazie va dunque a tutti i senatori che hanno sostenuto il provvedimento”. Lo ha detto la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, commentando il voto odierno del Senato che ha approvato il disegno di legge per il distacco del comune di Sappada dalla Regione Veneto e il passaggio al Friuli Venezia Giulia. Si tratta di “un gesto importante- ha aggiunto la governatrice a margine della presentazione della Barcolana, avvenuta oggi alla sala Monumentale del ministero dello Sport a Roma- Siamo arrivati fino in fondo come abbiamo sempre detto, sia come amministrazione regionale che come Partito Democratico. È un segnale positivo”.

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