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In Libia annunciate tregua ed elezioni, l’Onu saluta l”accordo’

A rendere nota quella che le Nazioni Unite hanno definito "un'intesa" sono stati il primo ministro tripolino Fayez Al-Serraj e il presidente del parlamento con sede a Tobruk, Aguila Saleh

Pubblicato:21-08-2020 12:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:46

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ROMA – Cessate il fuoco ed elezioni: e’ l’impegno annunciato oggi dalle parti in lotta in Libia, con due comunicati differenti, gia’ seguiti da una reazione positiva dell’Onu.
A rendere nota quella che le Nazioni Unite hanno definito “un’intesa” sono stati il primo ministro tripolino Fayez Al-Serraj e il presidente del parlamento con sede a Tobruk, Aguila Saleh.

Secondo Stephanie Williams, inviata speciale del segretario generale dell’Onu per la Libia, le due dichiarazioni “dimostrano coraggio” e “creano speranza per una soluzione politica di pace alla lunga crisi” nel Paese. Secondo la dirigente, “Al-Serraj e Saleh chiedono una tregua nella speranza che la questione sia affrontata rapidamente dalla Commissione militare 5+5 con la partenza di tutte le forze straniere e dei mercenari dal territorio libico”. Il riferimento e’ a un organismo congiunto, formato da cinque ufficiali militari delle due parti in conflitto, che avevano tenuto una prima riunione a gennaio. Al-Serraj guida il governo riconosciuto dall’Onu e sostenuto nell’ultimo anno, anche su un piano militare, dalla Turchia. Saleh ricopre la carica piu’ alta nel parlamento appoggiato da Khalifa Haftar, generale alleato di Egitto e Russia, che controlla la Cirenaica e l’est della Libia.

Nella nota diffusa a Tripoli, Al-Serraj ha evidenziato che la tregua implica una smilitarizzazione della citta’ di Sirte e della regione centrale di Jufra e la stipula di intese tra le forze di polizia delle due parti. Il primo ministro ha anche indicato l’obiettivo della ripresa della produzione e delle esportazioni di petrolio, che dovranno essere gestite dalla National Oil Corporation (Noc) sulla base di un principio di equa suddivisione dei proventi definito a inizio anno in occasione della Conferenza di Berlino. Rispetto alle elezioni, ha riferito il quotidiano Libya Observer, come orizzonte temporale e’ stato indicato quello del prossimo marzo.


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