NEWS:

Ischia, un anno fa la scossa che fece tremare l’isola

Oggi iniziative in ricordo del terremoto

Pubblicato:21-08-2018 11:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:28
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – Un anno fa un terremoto di magnitudo 4.0 colpiva l’isola di Ischia, a largo della costa flegrea, causando 2 morti e oltre 40 feriti. Erano le 20.57 quando una forte scossa fece tremare l’isola: l’epicentro ad una profondità di circa 5 km nelle vicinanze della costa del Comune di Forio (NA). A Casamicciola crollarono diverse abitazioni, molti edifici riportarono crepe e lesioni, tra cui l’ospedale di Lacco Ameno, evacuato.

All’alba dell 22 agosto vennero stati estratti vivi dalle macerie due donne, un uomo e un bimbo di appena sette mesi grazie all’intervento dei Vigili del Fuoco. Poco dopo le dieci di mattina venne salvato anche il piccolo Mattias, mentre suo fratello Ciro era ancora intrappolato in casa. Sono ore d’apprensione in cui tutta l’Italia si stringe intorno alla popolazione di Ischia e alla famiglia di Ciro, si continua a sperare. Alle 13 esplode la gioia: il piccolo è salvo.

 


Oggi le iniziative in ricordo del terremoto

L’isola d’Ischia ricorderà il terremoto del 21 agosto 2017 che colpì i territori di Casamicciola e Lacco Ameno, con una celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo della Diocesi, Pietro Lagnese e con le sedute straordinarie dei consigli Comunali dei due comuni colpiti, Lacco Ameno e Casamicciola. Il sindaco Metropolitano, Luigi de Magistris, ha disposto la partecipazione alle due sedute di consiglio Comunale del Consigliere Delegato Michele Maddaloni, in rappresentanza della Città Metropolitana di Napoli. Il sindaco ha ricordato che Città Metropolitana già dalle prime ore dopo il sisma si è immediatamente mobilitata per assistere i comuni interessati e garantire la sicurezza di strade e scuole di sua competenza mettendo a disposizione tecnici e risorse.

 

Ti potrebbe interessare:

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it