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Di Maio: “Presto salario minimo sarà legge anche in Italia, ve lo prometto. Basta stipendi da 500-600 euro al mese”

Il ministro del Lavoro annuncia "novità" nei prossimo giorni sull'iter del salario minimo. "È una battaglia di civiltà, chi lo ostacola pugnala i lavoratori"

Pubblicato:21-07-2019 12:05
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:33
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ROMA – “Vi diranno tutti che non si può fare, semplicemente perché non lo vogliono fare, mentre in 22 Paesi europei già è legge da molti anni. Parlano facile certi politicanti con il portafogli gonfio e stipendi da quasi 15 mila euro al mese… Ma noi non ci arrendiamo e vi prometto che presto diventerà legge anche in Italia. Si chiama Salario minimo orario: se hai un lavoro, non puoi prendere meno di 9 euro lordi l’ora. Altrimenti non è lavoro, è schiavitù! Questa non è solo una legge del M5S, è molto di più. È una battaglia di tutti, è una battaglia di civiltà! Basta stipendi di 500-600 euro al mese”. Lo dice Luigi Di Maio, vicepresidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, in un video su Facebook a proposito del salario minimo promettendo che presto anche in Italia sarà legge.

“CHI LO OSTACOLA PUGNALA I LAVORATORI”

“A chiacchiere tutti dicono di essere dalla parte dei lavoratori, ma chi invece in questo momento sta rallentando il salario minimo sta dando una pugnalata ai lavoratori”, scrive ancora Di Maio su Facebook.

“ACCELERARE ITER, IN ARRIVO NOVITÀ”

“Ora si deve accelerare l’iter” del ddl sul salario minimo, e “nei prossimi giorni ci saranno novità”. Si tratta, spiega ancora Di Maio, di una “proposta che questo governo e come M5S stiamo portando avanti con tutte le nostre forze”, garantisce Di Maio, che punta a un “salario minimo da 1.200 euro al mese” con in mente “giardinieri, autisti, pizzaioli, camerieri, tanti giovani e meno giovani che hanno diritto a una paga dignitosa come dice la nostra Costituzione”. Con il salario minimo, però “certo, la contrattazione collettiva resterà centrale ma qui stiamo parlando di tutti quei contratti pirata e tipi di retribuzione non tutelati”, spiega il ministro che intende “bloccare quel circolo vizioso per cui in Italia ci sono persone che guadagnano poco e lavorano tantissimo”. Per Di Maio “gli attacchi che riceverà questa legge sono gli stessi del decreto dignità“, grazie al quale però ci sono “230mila contratti stabili in più” mentre “diminuiscono i lavori precari e aumentano quelli stabili”.


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