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ROMA – Nuove proteste in Valsusa contro la realizzazione della Tav: razzi e petardi contro la polizia e roghi. È stata una notte di tensione nelle zone limitrofe al cantiere di Chiomonte, in Val di Susa. C’è stato anche un tentativo di forzare una cancellata. Gli attivisti identificati dalla Digos sono circa una ventina e verranno denunciati. Ogni anno a fine luglio viene organizzato un campeggio no Tav a Venaus in val Susa e le proteste di questi giorni sono legate a questa manifestazione. Il 19 luglio ha preso il via il campeggio nazionale studentesco No Tav che prosegue fino al 24, poi dal 25 al 28 c’è il campeggio No Tav – Festival ‘Alta felicità’.
I primi incidenti si erano verificati già nella notte tra venerdì e sabato, quando circa duecento persone avevano incendiato legna e lanciato pietre contro la cancellata del cantiere. Tra i manifestanti identificati c’erano attivisti del centro sociale torinese Askatasuna e del movimento NoTav: per loro è scattata una denuncia per aver violato l’ordinanza della prefettura che ha allargato la zona rossa a tutto il perimetro intorno al cantiere.
“Chi attacca la Polizia e il cantiere della Tav in Valsusa attacca tutta l’Italia: le divise sono il simbolo di chi difende la sicurezza dei cittadini perbene, l’Alta Velocità è l’emblema di un Paese che vuole andare avanti e non indietro. Nessuna tolleranza per i criminali, mi aspetto condanne inequivocabili da tutti gli schieramenti politici. Basta ambiguità: ora controlli a tappeto, arresti e accelerazione dei lavori“. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini.
(Immagine d’archivio)
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