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Report del Consiglio grande e generale del 21 luglio – Seduta mattutina

Smac e sistema Iva sono al centro del dibattito consiliare di questa mattina, in cui prosegue l'esame delle

Pubblicato:21-07-2016 17:18
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 08:55

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Smac e sistema Iva sono al centro del dibattito consiliare di questa mattina, in cui prosegue l’esame delle Istanze d’Arengo. I lavori riprendono dall’esame, iniziato ieri, dell’Istanza d’Arengo n.4 che richiede “migliorie tecniche in tema di certificazioni fiscali SMAC e la detraibilità totale dei costi sostenuti per la certificazione” che alla fine viene respinta con 32 voti contrari e 13 favorevoli. Stessa sorte per l’Odg presentato nel corso del dibattito dal consigliere Federico Pedini Amati, Lbsm, sottoscritta anche da Rete e dal consigliere indipendente Luca Lazzari. L’Ordine del giorno chiedeva di impegnare il congresso di Stato ad un intervento correttivo che tenesse conto dell’impossibilità per i disabili e allettati di usufruire delle deduzioni fiscali previste tramite Smac. Il segretario di Stato per le Finanze, Gian Carlo Capicchioni, si è comunque impegnato a portare una soluzione normativa per questi casi con l’Assestamento di bilancio. L’Aula quindi è passata ad esaminare l’istanza d’Arengo successiva, la n.5 “Per la ricerca della compatibilità tra un sistema IVA per imprese volte al mercato esterno ed un sistema monofase rispettoso delle imprese al dettaglio ed alla tutela del consumo in territorio”. I lavori si sono interrotti a dibattito in corso e riprenderanno nel pomeriggio.
Di seguito un estratto degli interventi della mattinata
Comma 28 – Istanze d’Arengo
Istanza d’Arengo n.4 “Per richiedere migliorie tecnica in tema di certificazioni fiscali SMAC e la detraibilità totale dei costi sostenuti per la certificazione”/ Respinta con 32 voti contrari e 13 favorevoli. Respinto con voto palese anche l’Odg di Rete e dei consiglieri Federico Pedini Amati e Luca Lazzari.

Vladimiro Selva, Psd
Per la parte dell’istanza che chiede la detrazione totale delle spese sostenute, il principio è sicuramente giusto. Ma l’esenzione totale senza un tetto, una specificazione e degli aggiustamenti, così come è posta dagli istanti, si presta ad effetti distorsivi. Se lo stato paga al 100% di quello che il cittadino spende, questo non ha nessun interesse a spendere un po’ meno di fronte a due opzioni possibili. L’istanza così come è non può essere accolta.

Federico Pedini Amati, Lbsm
Credo che questa richiesta non sia del tutto capestre. I problemi del circuito Smac permangono come tempo fa, non è più lo strumento che incentiva i consumi interni, rimane un metodo per il controllo fiscale solo per il settore del commercio, come se fosse il settore degli evasori. Ci sono distorsioni: per i diplomatici, una circolare ha reso possibile lo sgravio della quota Igr Smac, mentre per i disabili o chi è allettato in una casa di riposo e chi non può usare la Smac in autonomia, per loro, non c’è nessuna detraibilità. La Smac non funziona, ridiamole la sua funzione, quella di incentivare i consumi e correggiamo le storture.


Alessandro Cardelli, Pdcs
La maggioranza deve cambiare passo rispetto ultimi anni, le istanze piccola media impresa sono reali, ci sono grossi problemi quotidiani. La richiesta di migliorie tecniche è più che legittime, è un sistema che ha portato maggior burocrazia. In Commissione finanze vediamo poi che il gettito delle piccole attività è diminuito e le entrate calate, dobbiamo interrogarci su questo e dare un risposta. Se viene detto che il gettito del forfettario era superiore c’è un problema e bisogna intervenire.Io credo che investire su piccola impresa sia doverosa, non si può alzare quota di rimborso a 400 euro? Io credo di sì. Non si può continuare ad acuire lo scontro, le rivendicazione fatte sono legittime.

Nicola Selva, Upr
E’ un’istanza d’Arengo legittima. Come Upr da tempo abbiamo sottolineato le difficoltà legate all’uso della Smac. Resto stupito che dalla maggioranza non si sia mai detto niente e oggi si colga invece l’occasione di accattivarsi le simpatie dei commercianti. Così non funziona la politica. La Smac ha sempre avuto problemi operative, lo sapevate dall’inizio. E’ un’istanza che si può accogliere o, per lo meno, il Segretario prenda impegni per risolvere i problemi. La Smac deve riprendere il ruolo di incentivazione dei consumi.

Roberto Ciavatta, Pdcs
La Smac Era l’unico modo per verificare le transazioni? No, non lo era. E non necessariamente si parlava di scontrino fiscale. Ogni intervento che va nelle direzione di certificare le transazione a latere deve prevedere una serie di controlli. Noi avevamo previsto il sistema delle casse telematiche che, una volta fatto lo scontrino, avrebbero trasmesso la comunicazione della transazione. In questo modo si sarebbero evitati disagi per i turisti e anche storture. Un ristoratore che vende pizzette è stato sanzionato perché non aveva fatto volta per volta la certificazione. Dal mio punto di vista c’è un accanimento verso un settore. Le certificazioni e i controlli ci vogliono, ma si tratta di trovare la modalità migliore e meno impattante possibile per i commercianti. L’istanza chiede la totale detraibilità dei costi e modalità certificazione off line. Dopo un periodo di transizione vanno fatto i conti con le difficoltà oggettive.

Andrea Zafferani, C10
Le stesse questioni sollevate dal nostro movimento e da altri erano state derubricate. Oggi che arriva l’istanza invece bisogna tenerne conto e avere a cuore le piccole imprese. E’ l’ennesimo esempio del modus operandum di governo e maggioranza. Rispetto le richieste delle istanze: non si può far ricadere sugli operatori i costi del sistema obbligatorio per certificare i ricavi, che sia giusto o sbagliato. Per la trasmissione off line dei dati non penso sia impossibile inventare un sistema che consenta a fine giornata l’invio dei dati di tutte le transazioni. Sono due anni che ne parliamo. Sono entrambi questioni ragionevoli. Voteremo favorevolmente l’istanza, ci sono poi tanti altri aspetti che possono essere messi in atto a costo zero o quasi e che possono migliorare la vita agli operatori. Bisognerebbe inoltre spingere su altri sistemi di contrasto all’evasione, non esiste solo la certificazione dei ricavi.

Ivan Foschi, Su
Noi da tempo abbiamo detto che se era chiesta maggiore responsabilità agli operatori bisognava venirgli incontro da un punto di vista economico: quindi totale detraibilità e un modello telematico più snello che faccia perdere meno tempo. La posizione del governo mi sembra contraddittoria. Da un lato si dice che si è già a buon punto perché la modalità off line è in parte applicata, dall’altra si respinge l’istanza. A nostro avviso quanto chiesto è sostenibile. Non è utopia poi pensare che con un solo passaggio si può avere funzione fiscale e scontistica, che sia applicabile il contacless per i pagamento, ci sono diversi modi per snellire l’uso. L’ammodernamento deve riguardare Smac, reti telematiche, Pa. Da questo punto di vista si è rimasti indietro, si è richiesto uno sforzo alle categorie, ma lo Stato non sempre è stato conseguente. Non ci devono essere più scuse, si deve fare il necessario per migliorare le tecnologie Smac e andare incontro agli operatori, applicando quanto chiede l’istanza. Se si decide di andare in questa direzione allora è strano sentire di voler bocciare l’istanza. Come gruppo la sosterremo.

Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato
Sulla questione Smac si è riaperto l’ennesimo dibattito, sempre sul fatto che la Smac non funziona ed è penalizzante per gli operatori etc..io non credo sia così. Già dal 2015 abbiamo riconosciuto le spese detraibili per persone disabili inserite in strutture e queste non hanno corrisposto il conguaglio che in un primo momento l’amministrazione fiscale gli aveva richiesto. La problematica sollevata da Pedini è già stata risolta. E’ poi avviato lo studio per poter trasferire la deducibilità da genitore a figlio. Nel merito dell’istanza: deve essere respinta per un motivo. Gli istanti parlano di detraibilità pensandola dall’imposta: lo Stato gli pagherebbe tutto il costo e questo non è possibile. Non si tratta di 400 euro. Se un operatore decide di installare un gestionale ad hoc, per cui la certificazione è solo una delle funzioni possibili, può costare anche 20 mila euro. La Smac inoltre è in continua evoluzione, stiamo pensando al contactless, al’uso dal cellulare, è in continua implementazione sia per andare incontro esigenze esercente sia nei confronti del contribuente.

Matteo Zeppa, Rete
Da più parti è emersa la richiesta per avviare un tavolo di confronto con gli operatori e io ho proposto di fare un Odg per fissare le date che portino a questo. Qui non c’è intenzione neanche di calendarizzare un incontro. E’ il segnale che la legislatura è alla fine. Ho detto che ci sono esercenti che hanno investito per velocizzare e dare risposta alla clientela e li avete costretti a migliorare. Sono d’accordo che non è possibile coprire tutte le spese, ma servono aliquote più alte. Il segretario ha fatto l’esempio di 20 mila euro, quanto è il rimborso su questa cifra? Di fatto lo prevede la legge che si abbia gestionale che dialoghi con il sistema Smac.

Federico Pedini Amati, Lbdm
Avevamo pensato di presentare un Odg per prevedere di riconoscere la deducibilità fiscale in pieno o prevedere l’integrazione della norma vigente che dia possibilità di passarla da padre a figlio per le persone impossibilitate ad usare la Smac per disabilità o degenza in casa di riposo. Parlando con il segretario di Stato, la sensibilità su questo argomento c’è, l’assestamento di bilancio è l’occasione giusta per intervenire, chiederei comunque se si può mettere in votazione l’Odg alla fine delle istanze.

Vladimiro Selva, Psd
Sarebbe opportuno prendersi una riflessione su questo Odg che ha effetti normativi. Se è stato riconosciuto come affrontare il problema, il segretario potrebbe impegnarsi ad una soluzione, piuttosto che mettere al voto l’Odg senza questo approfondimento. Preferiremmo evitare di metterlo al voto

Gian Carlo Capicchioni, segretario di Stato
Per la detraibilità di invalidi, la soluzione è già in corso d’opera. Oggi la trasferibilità delle quote Smac è possibile da figlio a genitori, per la possibilità di farlo in senso inverso posso prendere l’impegno di valutarlo e vedere se c’è la possibilità di modificare la norma. Non escludo che nell’Assestamento sia possibile farlo.

Federico Pedini Amati, Lbsm
Chiedo la possibilità di legge l’Odg, spiace di non aver trovato un punto di incontro. Io, Rete e Lazzari abbiamo sollevato un problema che esiste, alcune di queste persone possono mettere in deduzione la quota Smac, chi è ospite della casa di riposo, ma non tutte. C’è disparità. Mi aspettavo che un Odg del genere, che offre solo un indirizzo, si potesse accettare, non era nulla di eclatante. ‘Con riferimento all’istanza d’Arengo (…) il Consiglio Grande e Generale rileva quale lesione della dignità personale e grave ingiustizia sociale la non possibilità per i diversamente abili o allettati di usare la Smac e raggiungere la quota minima di deducibilità e impegna il congresso di Stato a intervenire già dal prossimo anno fiscale ad addivenire a un correttivo’. Mi appello a tutti i consiglieri per votare questo Odg.

Alessandro Mancini, Ps
Pur non avendo sottoscritto Odg, il Ps crede che questo sia un buon dispositivo e dia un indirizzo politico importante e c’è spazio al confronto. Invito i colleghi a votare questo Odg. Da parte del Ps c’è disponibilità a mettere al voto l’Odg.

Denise Bronzetti, Indipendente
Dichiaro anche la mia disponibilità nel poter valutare l’Odg dei colleghi.

Elena Tonnini, Rete
Siamo tra firmatari dell’Odg, non volevamo fare nessuna forzatura. Ma ci hanno segnalato il problema di persone che non raggiungono la quota minima di deducibilità cui si deve dare urgentemente risposta. Siamo disponibili a modificare l’Odg lasciato volutamente generico per valutare le soluzioni possibili. Se la volontà c’è credo si possa andare avanti.

Marco Gatti, Pdcs
Il tema contenuto nell’Odg sta cuore a tutti ed è condivisibile da parte di tutti, ma non vorremmo fossero fatte speculazioni. Va benissimo aver presentato un Odg, ma non si possono fare Odg parziali su una sola problematica, devono riguardare più problematiche che sono molte e complesse. L’Odg non risolve nessun problema, serve una norma. La disponibilità del Segretario ad affrontare la tematica credo sia il punto di arrivo. Se nell’ambito dell’Assestamento a settembre c’è possibilità di farlo, questo non si modifica adesso con un Odg che serve solo a mettere una bandiera, non a risolvere un problema.

Nicola Renzi, Ap
Il problema è rilevante e urgente e c’è condivisione di tutta l’Aula. Nel riferimento del segretario è già emersa la disponibilità di affrontare la questione nell’anno fiscale. Perché allora l’Odg diventa superfluo e anche il suo esito? Perché è un Odg di indirizzo recepito dalla parole del segretario che dice che ci sta già lavorando. L’unica cosa che possiamo fare è vigilare che queste migliorie siano messe in atto prima possibile.

Vladimiro Selva, Psd
Da parte di tutti c’è volontà di risolvere il problema. Bisogna poi riconoscere che per chi è ricoverato in casa di riposo il problema è già risolto. Chiedo a Rete e ai proponenti di non costringere l’Aula a votare l ‘Odg perché così come scritto pone una questione di ‘lesione dignità della persona’ che forse è un’altra cosa. Il Segretario ha detto che il tema sarà affrontato, vi chiedo di poter evitare di mettere al voto Odg.

Gian Matteo Zeppa, Rete
Cercherò di stare calmo. Qui non si fa lotta di bandiera, si sono evidenziate diverse problematiche. E’ una questione che si può mettere a posto con un impegno ufficiale. Allora fatelo voi un Odg dove vi impegnate a dirimere tutti i casi emersi. E’ stata sollevata la lesione di un diritto.

Marco Podeschi, Upr
Rimango basito sul dibattito. Io voterò l’Odg non perché risolve il problema. Qui siamo all’ipocrisia allo stato puro. Noi da sempre abbiamo detto che la Smac non andava bene. Io lo voto e non ho problemi. Ma se chi vi parla si ritrova ricoverato per mesi, impossibilitato a spendere, che senso ha la deducibilità? Si apre un discorso più ampio sulla deducibilità.

Andrea Zafferani, C10
Quando la maggioranza fa Odg che trattano questioni parziali, allora gli Odg sono doverosi, quando li fa l’opposizione sono parziali e non si possono affrontare ma ci si può accontentare della dichiarazione del Segretario. Sto notando una differenza forte e strumentale di atteggiamento. Andando al tema, penso l’Odg non tocchi tutti i problemi, ma ne tocca alcuni che sono importanti. Nulla vieta, una volta approvato l’Odg che va attuato, che quando si farà la norma si possa inserire altre fattispecie che meritano tutela sulla deducibilità di spese.

Maria Luisa Berti, Ns
Mi sembra si stia discutendo troppo sulla forma, nella sostanza non ci sono contrapposizioni, tutti vogliono mettere mano a una situazione di disagio, il Segretario di Stato Capicchioni ha rassicurato che è in atto uno studio per migliorare il sistema Smac ed evitare pregiudizi. Prendo atto di questo intendimento sia l’uno che l’altro portano allo stesso risultato. Evitiamo di fare contrapposizioni politiche e condividiamo il risultato. Se anche si vota l’Odg non vedo nulla di problematico e anche se venisse ritirato, di fronte le rassicurazioni di tutti. Applichiamo un po’ di buon senso.

Tony Margiotta, Su
Anche noi votero favorevolmente l’Odg.

Federico Pedini Amati, Lbsm
Mi spiace che si sia detto che si vuole speculare su questo argomento. Tengo l’Odg in votazione.

Istanza d’Arengo n.5 “Per la ricerca della compatibilità tra un sistema IVA per imprese volte al mercato esterno (import/export) ed un sistema monofase rispettoso delle imprese al dettaglio ed alla tutela del consumo in territorio”/ in discussione
Giancarlo Capicchioni, segretario di Stato alle Finanze
La Segreteria per le Finanze ha attivato dell’ottobre 2015 un confronto con le categorie economiche e sociali, dai quali sono emerse problematiche che richiedono ulteriori incontri. Vanno definite le aliquote, le franchigie. Il governo intende assicurare che all’entrata in vigore dell’imposta generale sui consumi il gettito sia pari o superiore a quello della monofase. Si chiede l’introduzione di un sistema misto. Su ciò la segreteria alle Finanze ha diversi dubbi. Non aiuta la semplificazione, è complicata. Ci sarebbero due procedure. Per il piccolo imprenditore è più efficace agire sulle franchigie. Ci sarà l’esenzione per servizi medici, dentistici e funebri. Ci saranno registri speciali per l’agricoltura e i beni usati. Non si ritiene opportuno accogliere l’istanza, è prioritario ricercare gli strumenti per cercare le competività anche delle piccole imprese mediante l’IGC, senza creare distorsioni amministrative.

Alessandro Cardelli, Pdcs
La politica deve trovare una soluzione per rendere competitivo il settore economico sammarinese, e non solo una parte di esso. La proposta è giusta. Si chiedono di rendere più facile l’interscambio. I problemi di interscambio con l’Europa riguardano il T2 e le dogane. I commercianti vedono l’Iva come un ostacolo. Non riescono nemmeno oggi a essere concorrenziali rispetto alle zone limitrofe. Introdurre immediatamente un sistema Iva può creare difficoltà. Come Pdcs in più occasioni ci siamo espressi dicendo che il percorso va valutato, non va fatto nell’immediato. Crediamo che l’istanza non sia accoglibile perché chiede un sistema ibrido, misto, strutturale. Il sistema ibrido secondo noi può essere transitorio.

Andrea Belluzzi, Psd
C’è una richiesta di competitività da parte di un settore della nostra economia. L’industria ha bisogno di un sistema diverso per essere competitiva. Il problema non è l’Iva, è non perdere competitività. Il segretario di Stato ha spiegato che è in corso un confronto con i settori. Non ci possiamo permettere di ridurre i saldi di entrata. Dobbiamo riflettere per aumentare la competitività per avere saldi uguali anche se il numero di merci che circola è superiore. Potrebbe servire una normativa elastica, per intervenire e rettificare se serve. Non è il momento di vincolarsi a una scelta come quella chiesta dall’istanza. Non sono per l’accoglimento.

Alessandro Mancini, Ps
Il Ps ha da sempre sostenuto la necessità di riformulare il sistema delle imposte indirette. Crediamo che il nostro sistema abbia bisogno di armonizzarsi agli standard internazionali e avere un elemento di competitività, che si divide nel settore industriale, che avrebbe un vantaggio, e un altro settore, che avrebbe degli svantaggi se non ci fosse la giusta armonizzazione. Non condivido l’istanza d’Arengo. A me il sistema misto non appassiona. Il Ps voterà no. Ma sugli elementi posti all’attenzione vanno cercate soluzioni.

Ivan Foschi, Su
La riforma rimarrà un’utopia, non verrà realizzata nonostante fosse nel programma di governo. Non condivido l’Istanza dove dice che un sistema è in contrapposizione a qualcun altro. L’Iva non deve essere un vantaggio per l’industria e una punizione per artigianato e commercio. La competitività non c’è più. Vedo prezzi a San Marino, nell’abbigliamento per esempio, uguali all’Italia, dove c’è l’Iva mentre qui c’è la monofase. E c’è scritto “prezzo imposto”. E’ una distorsione, perché la differenza non va a svantaggio dello Stato e nemmeno del consumatore. Dove va a finire? E’ un vantaggio per l’operatore. Ciò non aumenta la competitività del sistema. La monofase prevede diversi punti in meno dell’Iva ed è calcolata su una base inferiore.

Maria Luisa Berti, Ns
Abbiamo l’esigenza di rendere competitivo il sistema economico, e questo per certi versi la monofase l’ha garantito. Dobbiamo inoltre integrarci in un contesto internazionale nel quale questo regime ha delle difficoltà. Il sistema misto potrebbe essere una soluzione, ma in una fase di studio come quella attuale l’Istanza è limitativa e quindi non possiamo sostenerla.

Nicola Selva, Upr
Di questi due sistemi uno è utile all’industria, l’Iva, l’altro alle piccole imprese, all’artigianato e ai commercianti, ed è la monofase. Il sistema Iva è uniformato in più Stati. E’ presente in tutta Europa. Ci potrebbe essere uno svantaggio per le piccole imprese, se le aliquote non saranno assoggettate in modo adeguato. I prezzo potrebbero aumentare, anzi aumenteranno di sicuro.

Marco Gatti, Pdcs
Fuori di qui non ci sono più i piccoli commercianti. Ci sono i grandi gruppi, che acquistano grandi quantitativi e hanno grande vantaggio. Il costo del lavoro è diverso. I nostri contratti danno un potere d’acquisto alle famiglie, chi fa il commesso è pagato bene, fuori di qui ci sono contratti da fame. Ciò incide negativamente sui margini delle imprese. Non possiamo dire che i commercianti sammarinesi si mettono i soldi del differenziale monofase – Iva in tasca. Se non stiamo attenti ai meccanismi non rischiamo qualcosa? Chi ha presentato l’Istanza ha le cose più chiari di quanto le ha qualcuno che è intervenuto in Aula oggi. Quando si interviene in settori che possono fare calare la competitività bisogna valutare le cose con attenzione. Siamo contrari a trovare la competitività dell’impresa negli stipendi. Il sistema misto potrebbe essere transitorio, è vero, ma se la problematica dei due settori è rilevante, si può intervenire anche con 2 righe sulla monofase. Soluzione possono essere trovate senza stravolgere il sistema.

Vladimiro Selva, Psd
Il costo dell’affitto degli immobili incide sulle marginalità dell’impresa. Avere una crescita costante nel valore degli immobili mette in difficoltà chi deve fare impresa. Abbiamo molti immobili vuoti. Avevamo posto idee come una lista di immobili che potevano essere considerati a disposizione dello sviluppo con canoni di affitto particolari, più attrattivi. Il macigno che abbiamo sul tema delle imposte indirette non è strettamente legato alle imposte indirette. I problemi del commercio sono slegati dal regime delle imposte indirette. Non si deve pensare che la riforma deve portare nuovo gettito.

Matteo Zeppa, Rete
L’Istanza evidenzia le diverse visioni fra Pdcs e Psd. A San Marino ci sono piccole e medie imprese, di grandi non ne abbiamo. Il nostro tessuto sociale è questo. Servirebbe uno studio certo, mi pare che non ci sia. Voi avete tecnici che vi hanno dato pareri che sono discordanti. Ieri in commissione Finanze sono stati dati numeri allarmanti. C’è un problema sui crediti non performanti degli istituti bancari. La situazione è drammatica. Ha detto che la priorità sono le riforme, come previdenza e mercato del lavoro. La scelta fra la monofase e l’Iva non è un problema attuale. I problemi reali di San Marino sono altri. Il sistema monofase, se correttamente applicato, dovrebbe darci un vantaggio. Ma non è attuato bene, evidentemente. Servirà un’analisi sui vantaggi e svantaggi del sistema Iva, del sistema misto, della monofase.

Andrea Zafferani, Civico 10
Il tema dovrà essere riaggiornato nella prossima legislatura. Fra le categorie economiche sensibili a un intervento come questo abbiamo le piccole e medie imprese. Nel settore dei servizi c’è l’attuale imposta del 3%, che è la più evasa della storia. Il sistema misto è sempre stato tradotto come monofase per qualcuno e Iva per altri. Nell’Istanza si parla invece anche di regime forfettario Iva.

 

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