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Turchia, Fakih: “Con stato emergenza diritti a rischio”

A parlare con la Dire e' Lama Fakih, ricercatrice di Amnesty International a Istanbul

Pubblicato:21-07-2016 14:26
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 08:55

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fakih01ROMA – “Giusto investigare sul tentato golpe e punire i responsabili, ma adesso con lo stato di emergenza i rischi di abusi si moltiplicano”: a parlare con la Dire e’ Lama Fakih, ricercatrice di Amnesty International a IstanbulL’assunto di base e’ che la “purga nell’esercito e nelle istituzioni civili”, con migliaia di arresti, destituzioni e licenziamenti, abbia gia’ comportato violazioni dei diritti umani e delle liberta’ civili. “La legge attuale prevede che la detenzione prima della formalizzazione dei capi di accusa non superi i quattro giorni” sottolinea Fakih: “Questo limite in tanti casi e’ gia’ stato superato e ora, con lo stato di emergenza, potrebbe essere esteso per decreto”.

A preoccupare sono anche le dichiarazioni di esponenti di primo piano del governo. Oggi il vice-primo ministro Mehmet Simsek ha detto che, per i prossimi tre mesi, la Turchia sospendera’ la Convenzione europea sui diritti umani. Una minaccia, secondo la ricercatrice di Amnesty, che sottolinea come la Costituzione di Ankara preveda anche durante lo stato di emergenza il rispetto dei trattati internazionali. Simsek ha sostenuto che le misure straordinarie non comporteranno “restrizioni ai movimenti, ne’ al diritto di riunione o alla liberta’ di espressione”. Ai sensi della Carta fondamentale, qualsiasi limitazione deve essere giustificata con l’esigenza di garantire la sicurezza: una categoria ampia, evidenzia Fakih, forse inadatta a tutelare sempre il rispetto dei diritti dei cittadini.


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